Teho Teardo & Blixa Bargeld insieme per Still Smiling.
Il moderno ascoltatore snob non vuole mai mostrarsi spiazzato: poi arriva Blixa Bargeld che canta “Le gambe mi fanno Giacomo Giacomo” e anche l’ascoltatore snob resta confuso. Confuso e felice, per citare una nota autrice pop. In Mi scusi, primo brano di questo ‘album di canzoni’, Blixa si scusa, appunto, per il suo italiano che in realtà è antico ed elegante come quello di Bruno Ganz nel film Pane e tulipani e pronunciato con una chiarezza che Eros Ramazzotti, tanto per fare un esempio alto, nemmeno si sogna. Teho Teardo sostiene al meglio gli sforzi linguistici di Blixa proponendo una partitura suadente e al tempo intensa nella sua circolarità fatta di violoncello ed elettronica ben temperata. La collaborazione fra il cantante-capo degli Einstürzende Neubauten e uno fra i più richiesti autori italiani di musiche per film (Diaz, Il divo, La ragazza del lago) inizia dunque benissimo così come è subito chiaro quale sia uno dei temi portanti del lavoro, non a caso cantato in italiano, tedesco e inglese: il rapporto fra identità personale e linguistica, fra interiorità e parola.
Seconda collaborazione per il duo
Teardo e Bargeld avevano cofirmato nel 2010 il brano A Quiet Life per il film di Claudio Cupellini Una vita tranquilla ed evidentemente hanno trovato affinità artistiche in un’idea di reiterazione un po’ perturbante un po’ lenitiva messa già in pratica dal compositore italiano nella colonna sonora di Diaz e presente anche nell’ultimo lavoro in studio degli EB, Alles Wieder Offen. Still Smiling è dunque una successione di momenti che non sempre sono vere e proprie canzoni, ma che si caratterizzano per una dimensione comunque melodica (spesso dai toni notturni) e priva di qualsiasi ricordo del passato industrial dei due protagonisti.
I momenti migliori di Teho Teardo & Blixa Bargeld – Still Smiling.
Perfetti esempi in tal senso sono la nuova versione di A Quiet Life e la cover di Alone With The Moon dei Tiger Lillies, dove Blixa si propone come impeccabile crooner da tempi di crisi. Detto che sarebbe stato bello ascoltare più passaggi mossi nello stile di Come Up And See Me o veri e propri ritornelli come in What If…?, si può comunque parlare di disco di livello molto alto, addirittura himalayano se si pensa che dovrebbe suscitare un qualche interesse internazionale verso la provincialissima musica del nostro paese. A proposito del nostro paese: quel “the man who screwed a whole country” di cui Blixa parla dopo un elenco di reti televisive italiane sarà proprio chi immaginano gli ascoltatori comunisti?
8,2/10