Temples

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Pop psichedelico di altro livello per Sun Structures, esordio degli inglesi Temples.

La psichedelia è sempre di moda, anche perché è possibile declinarla in tanti modi differenti; il quartetto inglese dei Temples sceglie la forma più gentile e con Sun Structures produce un esordio di altissimo livello. Sia chiaro che viaggiamo qui nei territori del revival più puro, ormai non soltanto dei ‘60s, ma anche delle ricorrenti ondate che a quel suono si richiamano; non ultimi i grandi e ingiustamente misconosciuti Steppes (ma è ora disponibile l’imperdibile retrospettiva Green Velvet Electric: A Compendium 1983-1997), che nei tardi ‘80s viaggiavano in un universo non dissimile da quello odierno dei Temples.

Il gusto del revival

Rispetto a gruppi più recenti, come i Foxygen che uscivano con il loro We Are the 21st Century Ambassadors of Peace & Magic giusto un anno fa, i Temples sono meno ironici, più filologici e seri nell’approccio. Fra echi, melodie, hooks irresistibili, i quattro inglesi sembrano aver studiato con attenzione una formula vincente. Difficile dire se sia un bene o un male. Ma dinanzi a perle pop quali The Golden Throne, Move With The Season, The Guesser e Test Of Time è inutile farsi domande: meglio tacere e ascoltare.

8/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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