Loose - 2016
Recensione: The Handsome Family - Unseen
Loose – 2016

Curioso che la Handsome Family intitoli Unseen (invisibile, non visto) il primo disco pubblicato dopo l’approdo alla (quasi) notorietà.

Un successo effimero?

Nel 2014 un vecchio pezzo del duo, Far From Any Road,  fu scelto come sigla della nota  serie televisiva True Detective e arrivò al primo posto nelle  classifiche di download e ascolto di mezzo mondo.   Nel loro stile perennemente sottotraccia Brett e Rennie Sparks non hanno capitalizzato granché questo improvviso trovarsi sotto le luci della ribalta e hanno aspettato un po’ per incidere il loro decimo album. Giusto il tempo di ritornare, appunto,  quasi invisibili.

Di conseguenza in Unseen non si ascolta alcun tentativo di mantenere un eventuale pubblico più ampio con un po’ di gotico da prateria o qualcosa di simile. Il disco anzi è persino più sommesso del precedente Wilderness, utilizza le suggestioni western (frequenti in passato) solo nell’iniziale Gold, ammicca al country da sala da ballo solo in King Dust e per il resto si incupisce in ballate a volte fascinose a volte affaticate nell’andamento.

Unseen conferma uno stile ormai consolidato

Inutile dire che chi ama il loro stile riconoscibile, ma poco mutato nel tempo, sarà comunque felice di questa nuova uscita e soprattutto adorerà perdersi nei testi di Rennie, al solito ispirati da un’oscura  visionarietà del quotidiano. Giusto per dare un esempio, ecco come Back In My Day cavalca la nostalgia del passato tanto in voga nel nostro complicato presente: “Gli uccelli ti guardavano sempre. Nel mare c’erano mostri. Al polso portavamo orologi. Negli alberi c’erano fantasmi”.

L’edizione limitata del disco propone anche un cd  ‘best of’ in cui è ovviamente inclusa Far From Any Road. Ma per la celebrità pop è troppo tardi probabilmente.

7/10

https://youtu.be/pvtmGU1Co4E

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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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