toy join the dots

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I Toy al secondo disco

Un ciclista che percorra una salita di 11 chilometri e  si ritrovi all’ultimo chilometro senza accorgersene è  un ciclista felice. Un ascoltatore che arrivi all’undicesimo (e ultimo) pezzo di un disco senza accorgersene è un ascoltatore perplesso. È quanto accade con Join The Dots, secondo album dei londinesi Toy: scansioni motorik, psichedelia, showgaze, qualche guizzo noise-pop alla My Bloody Valentine, poi gli stessi elementi in ordine sparso, anzi caleidoscopico, poi un ultimo, lungo brano (Fall Out Of Love) a fare da riassuntone e poi… poi il disco è finito e, come si diceva, nemmeno ci si è resi conto di averlo ascoltato oppure si è percepito un vago e piacevole flusso psicosonoro. Undici pezzi che passano come se fosse niente (ovvero fluidi e ben strutturati) sono  una bella cosa,  undici pezzi che passano come fossero niente (ovvero esercizi di stile) sono una cosa triste.

Join The Dots

Se questa è l’ambivalente impressione iniziale, gli ascolti successivi non dissipano i dubbi: bel suono d’insieme, ma una gran fatica a distinguere fra un episodio e l’altro, eccezion fatta forse per  Endlessly che inizia torpida alla Jesus & Mary Chain e si sviluppa sognante in stile Ride con bella apertura melodica. Ecco, il problema del disco  è che non dovrebbe intitolarsi “unisci i puntini” quanto piuttosto “indovina  la citazione”. Per un lavoro nello stesso ambito che parta da puntini-riferimenti per arrivare a un disegno d’insieme originale e riconoscibile (e senza bisogno del titolo didascalico), meglio rivolgersi a Lonerism dei Tame Impala.

6,5/10

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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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