travis everything

travis everything

Sicuramente i Travis potevano regalare qualcosa di più ai loro fans

di Francesca Bassani

I Travis hanno annunciato che “non c’è bisogno di dilungarsi. Abbiamo imparato ad essere più misurati nella nostra scrittura. Si può dire tutto quello che si vuole dire, non c’è bisogno di quattro minuti per farlo”.
È curioso come quest’affermazione mi abbia fatto tornare in mente quella dei Mogwai di alcuni anni fa. Questi ultimi sostenevano che per trasmettere quello che si vuole comunicare, spesso non c’è bisogno delle parole, nella musica. Stessa provenienza geografica (Glasgow), spessori diversi.
In effetti il nuovo album dei Travis quanto a scorrimento non ha alcun problema, scivola via. Pecca un po’ di emozione e trasporto, semmai. Eccezion fatta per il brano di apertura What Will Come e per Idlewild, dove alla voce, accanto al cantante Fran Healy, spicca Josephine Oniyama. La durata dei singoli brani è da punk band d’altri tempi, con ben altra attitudine.
Sì, i Travis sono una formazione molto amata che ha superato il passare degli anni, ma non c’è rinnovamento, non c’è un qualcosa che ti faccia restare incollato all’ascolto dell’album.
Forse, anzi sicuramente, potevano regalare qualcosa di più ai loro fan.

5,5

 httpv://www.youtube.com/watch?v=D-2fYPEz2lo

Everything At Once

print

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.