vibravoid copertina

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di Antonio Vivaldi

Con Poupée de cire, poupée de son  la bambolina francese France Gall vinse nel 1965 – per il Lussemburgo – l’Eurovision Song Contest, quello che in Italia viene chiamato Eurofestival. Frizzante brano beat scritto da Serge Gainsbourg e da questi spruzzato di doppi sensi (che la giovane interprete avrebbe colto solo anni dopo), la ‘bambola di cera, bambola di stoppa’ viene oggi brillantemente interpretata in chiave psych-groovy dai Vibravoid in apertura dell’album Delirio dei sensi. Il gruppo di Düsseldorf (in attività da oltre 10 anni) ha inciso il lavoro lo scorso anno in una pausa di due giorni durante una tournée italiana e il risultato è un disco più strutturato di quanto ci si potesse immaginare, dato il breve tempo a disposizione, e più compatto di quanto i termini ‘psichedelia’ o ‘space rock’ lascino supporre. Chiaro che chi non frequenta il settore giudicherà questo suono solo revivalistico e magari sterile, mentre chi si preoccupa meno dell’innovazione e più del tiro troverà l’insieme piuttosto coinvolgente (salvo un paio di momenti un po’ troppo improvvisato-dilatati come The Golden Escalator) oltreché amabilmente speziato da un sottotraccia sexy-stupefatto paragonabile ai film anni ’60 di Jess Franco. Come spiega il cantante e chitarrista Christian Koch a proposito di uno dei momenti migliori dell’album, Listen, Can’t You Hear: “In sostanza è una canzone d’amore che parla di un ragazzo, di una ragazza e di… un pompino”.

Sontuosa la veste grafica allestita dall’etichetta italiana Go Down Records.

.7,0/10

 

 

Per discuterne:

 

https://www.facebook.com/groups/282815295177433/

 

httpv://www.youtube.com/watch?v=nutTuZ5aD_A

Vibravoid – Poupée de cire, poupée de son

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