WeWerePromisedJetpacks

We Were Promised Jetpacks

Gli scozzesi We Were Promised Jetpacks giungono al terzo disco con Unravelling.

E’ triste pensare che la recente prova degli U2 ha fatto parlare di sé più per la strategia di marketing adottata che non per le qualità musicali del disco. Per quanti ripensano con qualche nostalgia non agli U2 ‘americani’ di The Joshua Tree o ‘berlinesi’ di Achtung Baby, ma a quelli ancora irlandesi di Boy e October, ci sentiamo di consigliare Unravelling l’ultimo disco (il terzo) dei We Were Promised Jetpacks, finora rimasti sulla scia di conterranei – scozzesi – come The Twilight Sad e Biffy Clyro, che con questo Unravelling meritano di essere apprezzati da un pubblico più ampio: quello che ama il post-punk ma non per forza vuole ascoltare atmosfere plumbee e depressive.

 

Un disco di chitarre e ritmica sostenuta.

L’inizio elettronico di Safety Numbers non deve confondere, perché Unravelling è un disco di chitarre e ritmica senza molte concessioni, nel quale We Were Promised Jetpacks fondono l’energia dell’esecuzione all’emotività della voce di Adam Thompson e alla vena melodica della scrittura. I Keep It Composed è forse il brano che convince maggiormente, con la ritmica cadenzata e un crescendo coinvolgente, ma l’intero disco viaggia su livelli molto buoni, accostandosi anche alle prime prove degli Arcade Fire. Come si sarà capito nulla di particolarmente originale, e tuttavia gli scozzesi dimostrano di saperci fare.

7,3/10

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