white denim-corsicana lemonade

white denim-corsicana lemonade

di Antonio Vivaldi

Il nome (“jeans bianchi”) fa parecchio truzzo, mentre in realtà i White Denim hanno un’aria tra il nerd e lo svitato. Si dice poi che suonino una sorta di rock sudista compattato, tonico e un po’ schizzato quando le loro influenze spaziano in territori più ampi, da Detroit fino alla California. Dati questi connotati piacevolmente  svianti e accertato che la critica quasi compatta sembra amarli, sarebbe quasi un atto d’ufficio parlare bene del quartetto texano e del suo quinto album Corsicana Lemonade. In realtà il disco è qua e là simpatico (i due pezzi prodotti da Jeff Tweedy), ma più spesso noioso, caratterizzato com’è da chitarre petulanti  (Come Back, ad esempio), voci iperlavorate e, infine, una tendenza alla Phish (se qualcuno ancora li ricorda) a complicare le cose anche quando sarebbero meglio lasciarle semplici. Oppure il problema è la mancanza di genio; tanto per citare nomi in qualche modo affini, mancano il perfezionismo nevrastenico degli Steely Dan, la visionarietà dei Little Feat ma anche il pop sudato dei Black Keys. L’unico tocco personale sono i jeans bianchi del nome, ma quelli solo i truzzi veri sanno indossarli come si deve.

6/10

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White Denim – Pretty Green

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