Everything But The Girl - 25th December
@Alberto Valgimigli

Everything But the Girl – 25th December: un Natale spogliato dalle feste

Il nome Everything But The Girl nasce dallo slogan di un negozio d’arredamenti che promette “Tutto il necessario per la vostra camera da letto, tranne la ragazza”. Ecco, se prendete questo concetto di “Tutto Tranne” e lo applicate al testo di 25th December (dall’album Amplified Heart, 1994) direi che, a parte la data esplicita nel titolo, del Natale troverete “Tutto Tranne” le tradizionali immagini che riportano a questo giorno spesso sopravvalutato e quasi sempre temuto. Anche la parte strumentale e l’atmosfera che si respira poco ha da spartire con campanelli e slitte.

Esterno: foreste. Interno: una stanza (un salotto?), un pianoforte che suona e qualcuno che ascolta, le note e i propri pensieri. Niente pacchetti, niente noiose diatribe su canditi o non canditi, niente bambini felici e adulti comprensivi. C’è un albero con angeli e “Lassù”, dalla sua altezza, si spera forse, di vedere tutto con una certa distanza per avere meglio il quadro della propria vita, salvo scoprire che di chiaro non c’è un gran che, no, non c’è un gran che. Ci sono scale dove nascondersi, lacrime mescolate aun fiume, una chiave “troppo grande” per aprire qualunque cosa (o persona) si desideri o per poter arrivare ovunque si desideri andare.

Con queste premesse, almeno per me, già diventa la colonna sonora di questo Natale 2022 ma c’è di più. Tracey Thorn e Ben Watt sui social annunciano che dopo 24 anni, nella primavera 2023, arriverà il nuovo album e questo sì che è un regalo da mettere sotto l’albero o dove meglio gradite.

Gli Everything But the Girl vi regaleranno comunque, al di là del testo, un’atmosfera avvolgente e rilassante per il vostro risveglio nel giorno 25 Dicembre(2022) che mi auguro possiate passare facendo solo ciò che amate davvero.

E vedo le foreste ed è il 25 Dicembre
E il mio vecchio suona il pianoforte per Natale
Suona il pianoforte per Natale

E siamo tutti lì, tutti gli zii e le zie
E gli angeli in cima all’albero
Lassù in cima all’albero

E non ho mai, non ho mai realizzato
E non ho mai, non ho mai realizzato

Ho abbastanza tempo, ho solo un po’ di tempo
Per rivisitare, per tornare indietro, per tornare, per aprire la bocca ancora
E dire qualcosa di diverso questa volta

E vedo sacchi di giornali e una macchina nel parcheggio
E tu sei un adulto ancora insicuro
E io ho trent’anni e non so nulla di più

E non ho mai, non ho mai capito
E non ho mai, non ho mai realizzato

E mi siedo, mi siedo in cima alle scale
E tu stai piangendo fuori sull’argine lungo il fiume
Con tutti i cigni e tutte le persone che camminano

E all’improvviso sono bloccato dall’urgenza di aprire una porta
Con una chiave troppo grande per le mie mani
La lascio cadere e cade ai tuoi piedi

Andiamo, andiamo, è lì ai tuoi piedi
E non ho mai capito, non ho mai capito
Non ho mai, non ho mai realizzato
Andiamo, andiamo, è lì ai tuoi piedi
Non ho mai, non ho mai realizzato

Andiamo, andiamo, è lì ai tuoi piedi
Non ho mai, non ho mai realizzato
Andiamo, andiamo, è lì ai tuoi piedi
E non ho mai, non ho mai realizzato

Dai, dai, è lì ai tuoi piedi
E non ho mai, non ho mai realizzato

 

 

print

Autrice di testi teatrali, aiuto regia, organizzatrice eventi, ideatrice e curatrice del progetto PalinSesto, spazio culturale in provincia di Firenze. Cresciuta a concerti, marmellata e cantautorato italiani anni ’60 ’70, rimane folgorata, nei corridoi della scuola superiore, dalla musica rock in cuffia e dall’arte pittorica del ‘900 creando, involontariamente, un mix di gusti personali all’apparenza bipolare se non tripolare. Curiosa per natura, frequentatrice assidua di mostre, concerti, cinema e teatro, si riposa leggendo.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.