Richard Dawson – The Queen’s Head: parole invase dall’acqua.
Tutti i testi dell’album 2020 di Richard Dawson meriterebbero la traduzione. Sono ritratti drammatici, ma anche ironici, di un’Inghilterra ‘minore’ alle prese con una quotidianità infelice. In quest’autunno terribilmente piovoso la nostra scelta è caduta su The Queen’s Head, vivida storia di intolleranza e solidarietà sullo sfondo di un fiume esondato.
Stiamo tornando in fretta a casa da Sheffield
Dopo aver ricevuto una telefonata.
Avevamo lasciato nostro nipote a occuparsi del pub
E ora ci dice piangendo:
“E’ successo di nuovo, il locale è di nuovo allagato
L’Humber ha rotto gli argini stamattina”
Eravamo andati a trovare nostra madre
Che è all’ultimo stadio della demenza senile.
Non ha capito che dovevamo andarcene,
Un’intera scatola di Maltesers sparsa su tutto il pavimento
Quanto piccoli siamo, aggrappati alla riva del fiume
Con il fuoco o con l’acqua, quanto piccoli siamo
Abbiamo parcheggiato accanto alla scuola elementare disastrata
Le caviglie infilate in borse di plastica
Abbiamo guadato il campo di calcio
E dalle case popolari siamo arrivati alla piazza del mercato
Tutta la città è uscita di casa
E guarda ammutolita l’acqua sporca
Il tipo del vape shop
Sta mettendo in salvo i suoi Labrador chocolate
Ci saluta allegro
Da un kayak che imbarca acqua.
“Ho perso tutto salvo quello che conta”
E indica il cuore e poi i cani
Quanto piccoli siamo, aggrappati alla riva del fiume
Con il fuoco o con l’acqua, quanto piccoli siamo
C’è gente intorno al macellaio dalla testa grossa
Che sta facendo uno dei suoi soliti comizi
Si lamenta per la mancanza di adeguate difese anti-alluvione
E in poche parole dà la colpa all’”afflusso di immigrati scrocca privilegi”
Intanto distribuisce salsicce, sanguinacci, prosciutti e frattaglie
Evitando scambi di sguardi passiamo oltre la folla sbraitante
Il giardino del nostro pub è un disastro
Sedie incastrate una nell’altra e ombrelloni immersi nell’acqua
Oltrepassato l’ingresso restiamo di sasso
Quando scopriamo che tutti i vicini di casa, con cui in verità non avevamo mai scambiato parola,
Lavorano come pazzi per salvare il nostro pub
Sollevando i tavoli e pulendoli dal fango liquido
Quanto piccoli siamo, aggrappati alla riva del fiume
Con il fuoco o con l’acqua, quanto piccoli siamo
Quanto piccoli siamo, nella bocca del mondo
Con il fuoco o con l’acqua, quanto piccoli siamo