Priests – Nothing Feels Natural.

Originari di Washington DC, dopo essersi prodotti in alcuni interessanti EP, i Priests pubblicano ora Nothing Feels Natural. Il loro primo album in studio per l’etichetta indipendente Sister Polygon Records, di cui sono essi stessi proprietari.
Nothing Feels Natural è un disco d’esordio eclettico
I Priests si compongono di 4 elementi. La lead vocalist Katie Alice Greer, la batterista Daniele Daniele, e, bravissimi, il chitarrista G.L. Jaguar e il bassista Taylor Mulitz. Si muovono con sicurezza nel solco del punk e garage rock, ma osano sperimentare e sporcano il suono con elementi jazz, funk e psichedelici. Dando vita a un lavoro complesso, difficilmente riducibile a una sola dimensione e mai banale.
Già con la prima traccia, Appropriate, siamo catapultati nel bel mezzo di un universo punk rivisitato e aggiornato. Vi domina la batteria di Daniele Daniele che, specie sul finale, accelera per accompagnare la voce di Katie Alice Greer in spericolati intrecci con chitarra e basso. Vi si unisce, per l’occasione, il sax di Luke Stewart, apprezzato musicista jazz. JJ e Pink White House sono le prime tracce estratte dal disco e pubblicate assieme a bizzarri video ironici e surreali. La prima, JJ, sublima in una esplosione di rabbia la tristezza e la malinconia del ricordo di un amore finito male:
“When I met you, you were just a bad attitude, I can’t believe I always had such awful taste…” canta la Greer.
I Priests: una band fra dimensione personale e politica
Pink White House, invece, traccia pubblicata qualche giorno prima delle elezioni presidenziali americane di novembre, è a tratti premonitoria. I Priests ci parlano di una possibile apocalisse politica – poi puntualmente verificatasi. Fra le tracce più belle Leila 20, dall’atmosfera sognante e rarefatta. Magnifico intreccio sonoro di chitarre (vi compare come guest il chitarrista Jenel Leppin), batteria e basso, in cui brilla la voce della Greer in tutta la sua purezza.
Infine non possiamo non citare la title track, dalle sonorità decisamente darkwave, in cui emergono allusioni ai Cure mescolati ai Sonic Youth. E’ un album cupo e nihilista Nothing Feels Natural. Dimensione personale e dimensione politica si intrecciano in tutte e dieci le tracce. Dando voce a un mondo a tratti allucinato, a tratti invivibile, ma sublimato dalla musica.
Sono una bella scoperta i Priests. L’album che ci propongono e che sarà disponibile a partire dal 27 gennaio è decisamente godibile e già possiamo collocarlo fra i migliori ascoltati in questo debutto d’anno. Nothing Feels Natural è già disponibile in streaming sulla piattaforma NPR First Listen.
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