Un ricordo di Anita Lane, protagonista di un mondo bello e dissipato.
Quanto ci piaceva a fine anni ’80-inizio ’90 quel mondo australiano, a un certo punto quasi tutto trasferito a Londra e Berlino, capace di raccontare storie romantiche, dissipate e pericolose vivendole in modo altrettanto romantico, dissipato e pericoloso. Si trattava di a un vero dream-time dell’oscurità giunto dagli antipodi anziché dagli inferi: Nick Cave, ovviamente, Birthday Party e Bad Seeds, Rowland S. Howard e These Immortal Souls, Crime & The City Solution e Simon Bonney e infine, pressoché unica donna, Anita Lane.
Le canzoni e i dischi di Anita Lane
Qualcuno di loro se la cava ancora benissimo come, inutile dirlo, Nick Cave, oppure l’ex Bad Seeds Mick Harvey, maestro d’arrangiamenti, qualcuno si è appannato, qualcuno se n’è andato perché consumato dal suo essere bello e perdente.
Oggi 28 aprile 2021, all’età di 62 anni (ma il dato non è certo), è arrivata la notizia della scomparsa di Anita Lane, di cui da molto non avevamo notizie artistiche, quella che ai tempi era la ‘fidanzata’ di Nick, la sua compagna di arte e perdizione. Con lui compone due pezzi di grande intensità quali From Her To Eternity e Stranger Than Kindness e negli anni ’90 la si ritrova in dischi di Barry Adamson, Mick Harvey e Einstürzende Neubauten. Poi quasi più niente.
La discografia di Anita come solista è smilza: due EP (Dirty Sings e The World’s A Girl, 1988 e 1995 rispettivamente) e due album, la raccolta di materiali sparsi Dirty Pearl (1993) e Sex O’Clock (2001). Sono lavori dove alla fosca weltanschauung caviana si associa il gusto per un funk sinuoso e sexy, un po’ Marvin Gaye (ma la cover di Sexual Healing è quasi astratta), un po’ Serge Gainsbourg (il duetto con Nick per I Love You… Nor Do I, ovvero Je t’aime… moi non plus). Si tratta quasi sempre di canzoni dove è forte il senso di desolazione, di perdita. E interpretata come la perdita di un amore è anche Bella Ciao. Canzone che era capitato di riascoltare doverosamente pochi giorni fa, in occasione del 25 aprile.
Ciao Anita
Suona tutto un po’ triste e allora ci piace ricordare Anita Lane quando, nella lasciva Do That Thing canticchia in italiano discreto “Fai quelle cose, le cose che fai/ Gli occhi belli tesoro”. E poi se la ride.