Parole d’amore: la storia di Leonard Cohen e Marianne Ihlen

“I poeti non possono essere dei buoni mariti”. Parla per esperienza Aviva Layton, moglie dello scrittore Irving e buona amica di Leonard Cohen e Marianne Ihlen. L’affermazione, nonostante la sorridente nonchalance con cui viene pronunciata, è alquanto perentoria. E l’inaffidabilità emotiva e sentimentale degli artisti è uno dei temi centrali di Marianne & Leonard: Parole d’amore. Il film-documentario di Nick Broomfield è un’interessante raccolta di testimonianze, filmati d’archivio e foto, alcune delle quali inedite, che narrano la storia d’amore di Leonard e Marianne ma anche l’irripetibile contesto storico in cui si è sviluppata.

Hydra, 1960: l’incontro di Marianne e Leonard

Cohen approda a Hydra nel 1960. E’ giovane, inquieto, ambizioso e nella tranquilla e assolata isola greca spera di trovare la giusta concentrazione per completare il suo secondo romanzo: Beautiful Losers (n italiano Belli e perdenti). L’isola è una sorta di avamposto della controcultura che in pochi anni si sarebbe estesa a livello planetario. Leonard incontra molti giovani intellettuali colti e disinibiti, attratti dalla vita semplice e priva di sovrastrutture (elettricità inclusa) che Hydra può offrire. Tra questi, spicca la bella norvegese Marianne Ihlen, in fuga da un matrimonio infelice. Leonard e Marianne danno vita a una relazione che segnerà profondamente la vita di entrambi.Leonard scrive in modo compulsivo e lei lo assiste e lo sostiene. Ma la critica letteraria boccia senza appello il romanzo del giovane scrittore canadese il quale, per quanto deluso, ha un’altra freccia nell’arco della sua creatività, quella destinata a fare centro: la musica.

La regia di Nick Broomfield

Il film di Broomfield raccoglie interviste a discografici, manager e musicisti (Judy Collins e molti altri), mostra immagini e video inediti che tracciano con un realismo perfino spietato le debolezze (depressione, droga, inaffidabilità sentimentale) ma anche lo straordinario talento di Leonard Cohen. Il suo primo album, Songs of Leonard Cohen , dà subito l’esatta dimensione delle sue sorprendenti abilità di songwriter. L’aspetto più interessante del film è proprio quello documentale. Dalle prime esibizioni nei club del Greenwich Village, al concerto dell’Isola di Wight, alle riprese in vari studi di registrazione, ai raggiri di una manager disonesta che gli avrebbe sottratto cinque milioni di euro. E poi, le immagini bellissime e delicate della lunga relazione con Marianne. Un legame mai del tutto reciso, nonostante il tempo e le diverse scelte di vita.

Ed è proprio a Marianne che Leonard riserva i pensieri più teneri. La vuole in prima fila nel suo ultimo concerto a Oslo e quando viene a sapere che per lei non ci sono più speranze di vita le invia un messaggio di colmo d’affetto e di rimpianto. La seguirà tre mesi dopo: solo in quel momento le parole ”it’s time to say goodbye” acquisiranno il loro inesorabile significato.

P.S. Qualche anno fa Tomtomrock pubblicò una bella e poco nota storia su Leonard Cohen che potete leggere qui.

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Nata a Genova in tempi remoti. Speaker radiofonica presso varie emittenti locali, ha condotto il programma Raisteronotte. Ha scritto per alcune riviste specializzate, tra le quali il Mucchio Selvaggio

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