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Un ricordo di Terry Hall.

Terry Hall se n’è andato ieri, il 19 dicembre 2022. Era nato a Coventry il 19 marzo 1959 e battezzato Terence Edward. La sua voce e la sua presenza saranno associate per sempre alla memoria degli Specials. Il mio incontro con la loro musica avvenne l’anno dell’uscita del primo LP omonimo, The Specials, nel 1979; come accadeva spesso all’epoca ne avevo semplicemente letto senza aver mai ascoltato neppure il primo singolo Gangsters. Ricordo distintamente l’acquisto del LP e l’effetto che il disco mi fece a partire dalle primissime note di A Message To You, Rudy: musica da un altro pianeta, mai sentito niente del genere, con la forza della gioventù e del punk, però ballabile ed esotico. Ritmo, fiati, chitarre e soprattutto la voce tra l’angelico e l’isterico che sarebbe rimasta sempre la sua, il marchio di fabbrica di Terry Hall.

Coventry e la 2 Tone Records

La band veniva fuori dalla scena di Coventry, dove la numerosa comunità giamaicana aveva portato non solo il reggae ‘classico’, ma anche e soprattutto la cultura dei sound systems, della dancehall, del dub. Una cultura di festa che si sprigionava dagli Specials anche quando scrivevano canzoni di protesta. Le due band più celebri che ne uscirono furono i Selecter e, appunto, gli Specials, associati all’etichetta Two Tone, fondata dalla mente degli Specials, il tastierista Jerry Dammers, e alla scena del celebre Locarno Ballroom (oggi la biblioteca cittadina) immortalata dalla band nella canzone Friday Night, Saturday Morning:

Out of bed at eight am
Out my head by half past ten
Out with mates and dates and friends
That’s what I do at weekends
I can’t talk and I can’t walk
But I know where I’m going to go
I’m going watch my money go
At the Locarno, no

Specials

Oltre a Terry Hall e a Jerry Dammers, a guardarmi male dalla copertina c’erano l’altro vocalist Neville Staple, i chitarristi Lynval Golding e Roddy Radiation, il bassista Horace Panter, il batterista John Bradbury (che pure ci ha lasciati prematuramente il 28 December 2015). La sezione di fiati era data da Rico Rodriguez e Dick Cuthell, che sarebbero però entrati ufficialmente negli Specials solo dal secondo (nonché ultimo) disco. Elvis Costello produceva e gli va dato il merito di aver lasciato spazio a un suono ruvido, essenziale, ma anche registrato divinamente.

Terry Hall oltre gli Specials

Il secondo More Specials inizialmente mi deluse, anche se gli oltre sette minuti di Stereotypes risuonarono subito (e suonano ancora) come eccellenti. In realtà, la prima facciata del LP contiene numerosi classici oggi imprescindibili della band. Poi arrivò il singolo Ghost Town, il più triste, già un addio: This town is coming like a ghost town. Era appena il 1981 ma la crisi economica e gli scontri razziali avevano posto fine al sogno two tone. Certamente dovevano esserci anche scontri interni alla band, con Jerry Dammers che prese la sua strada (che include gli Special AKA e il singolo Free Nelson Mandela) e Terry Hall con Staple e Golding a formare i Fun Boy Three e a darci due album pop, The Fun Boy Three e Waiting, colpevoli di avermi ispirato un taglio di capelli a funghetto come Terry Hall, ma per il resto ottimi.

Fun Boy 3

Si era nei primi anni 80 e ormai la musica era cambiata in tutti i sensi. Hardcore punk, new wave, synth-pop dominavano, ma il passo successivo di Terry Hall fu regalare un’altra piccola gemma di pop semplice e delizioso:  con il nome The Colourfield, insieme a due conoscenti di Coventry, Toby Lyons e Karl Shale, uscì Virgins and Philistines. Castles in the Air resta commovente ancora oggi.

Era il 1985 e dopo quella data la produzione di Terry Hall mi sfugge, non perché non ci sia stata, ma perché non mi ha più interessata, lo ammetto, pur restando sempre “in contatto” con ciò che aveva fatto fino ad allora.

Un ultimo saluto

Tuttavia, negli anni 00, quando tutti quelli che potevano (perché ancora in vita o almeno in grado di stare su un palco) si sono riformati, lo hanno fatto anche gli Specials (ma senza il refrattario Dammers), dandomi così l’occasione di vederli per la prima volta: una storia che ho già raccontato. Ed è anche in anni recenti che ho appreso dei problemi che Terry Hall ha avuto durante l’infanzia e della condizione mentale instabile con la quale ha convissuto per decenni, problemi che per fortuna non gli hanno impedito di partecipare in primo piano a una stagione musicale incredibile. Preferisco ricordarlo così, too much too young.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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