Tutto quello che voluto sapere su Tom Waits e anche di più.
Nella speranza di ascoltare un nuovo disco, esce intanto uno dei migliori volumi dedicati a Tom Waits, L’arte di essere Tom Waits. Tra musica, cinema, teatro e televisione, e lo firma Tiberio Snaidero per le edizioni Vololibero. Su Tom Waits è stato scritto e tradotto tanto, anche in Italia. E abbiamo sentito la sua voce nelle molte interviste, nel volume nel volume pubblicato da Minimum Fax. Tom, tuttavia, è «un gran bugiardo. O, piuttosto, non intende esattamente quello che dice ma lo inquina costantemente col suo contrario, in una discontinuità narrativa che diventa ambivalenza emotiva» (p. 13).
L’arte di essere Tom Waits in quattro macrosezioni
Con questa premessa Snaidero prova a ripulire la scena del crimine e lo fa in maniera direi definitiva, coprendo l’intero universo waitsiano, con quattro macrosezioni distinte in Paesaggi, Suoni, Parole, Luci. Ognuna di esse ci mostra Tom in un occhio di bue diverso: tra le due coste americane, in studio, dal vivo, produttore, perso nei suoi temi preferiti, sui set cinematografici o in TV. Intendiamoci, quasi nulla di nuovo per i fans più accaniti e consumati, ma ciò non toglie nulla alla qualità del lavoro. Avere a disposizione, infatti, tutta l’arte di Tom Waits, così come sottolinea la guida in apertura, per una «lettura integrale dalla prima all’ultima pagina» o «per chi volesse recuperare informazioni su di un disco, un film, un video» (p. 7), è davvero il punto di forza del libro. Che dunque può diventare il testo di riferimento anche per tutti coloro che vogliano accostarsi a un personaggio ‘difficile’ come Tom Waits. Scorrendone le pagine, inoltre, vengono fuori una serie di ‘perle’ che fanno davvero bene alla sua musica. Mi riferisco in particolare agli approfondimenti nella sezione Suoni che accrescono le ricche schede relative agli album: su tutti “Una fantasmagoria di strumenti musicali” (pp. 92-99) e “La voce di Tom”. O, ancora, le tante notizie pertinenti le apparizioni televisive e quelle dei primi live, a inizio carriera.
Il libro, tuttavia, non va inteso come una sorta di enciclopedia waitsiana. Snaidero si muove infatti con facilità tra narrazione, biografia, critica. Le pagine su Waits sono intense, energiche e acute in particolare perché evitano di utilizzare l’abusata, stantia e totalizzante categoria dell’originalità, che alla lunga ha finito per contenere, nella vulgata, anche l’incontenibile Waits. Del volume di Snaidero, alla fine, ciò che colpisce è sempre, ancora una volta, la statura artistica di Tom. La sua idea assoluta di arte. Da lui, sì, declinata senza limiti, barriere, etichette. Leggere (e ascoltare) per credere!
Sono nato quando uscivano Darkness on the Edge of Town, Outlandos D'Amour, Some girls e Blue Valentine. Quasi a voler mostrarmi la strada. Ora leggo, scrivo, suono e colleziono vinili.
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