bar italia - Tracey Denim

Con Tracey Denim i bar italia rispolverano l’indie di fine secolo scorso. Buona idea, ma…

Ora che, come sappiamo, l’indie è divenuto forma di mainstream, potremmo dire che i bar italia (minuscolo) fanno musica neo-indie oppure hardcore- indie oppure ancora retro-indie. Questo perché il loro suono riporta a un’epoca tra anni ’90 e inizio anni ‘00 in cui l’indie era in grande spolvero (e quindi già un po’ mainstream, ma questo è un discorso lungo e circolare).

Bar Italia (maiuscolo) è il titolo di una canzone del Pulp datata 1995 che, a sua volta,  prende il nome da un locale tuttora esistente a Soho. I nostri bar italia, pure loro londinesi, nascono all’inizio di questo decennio e con Tracey Denim (Matador) sono arrivati al terzo album.

Intenzioni e suoni di Tracey Denim

Un inizio vagamente notturno e tintinnante alla Weekend (guard) lascia subito spazio a un suono che gioca con nomi diversi, non solo britannici, del periodo citato, dalle Belly ai Blonde Redhead a un gruppo shoegaze che volete voi. Nella prima parte episodi come Nurse! e soprattutto punkt sfoderano una melodica tendenza al deragliamento che può affascinare, anche perché accompagnata da testi conseguenti (“la paura ha un certo stile”). Subito dopo my kiss prova la strada della ballata acustica con ritmica motorik e l’effetto suona interessante ma artificioso. Da qui alla fine ci sono altri 11 pezzi ricchi di intenzione ma scarsi di genialità che suonano sempre più simili uno all’altro – andatura media, melodie trasognate-dolenti, chitarre dondolanti , canto strascicato – con un effetto d’insieme che appanna anche i momenti pregevoli (tipo Harpee) che ogni tanto spuntano.

C’è un problema con i bar italia

Se  rispetto ai turbinosi dischi precedenti c’è un lodevole tentativo di suonare più omogenei, bisogna dire che qui i bar italia hanno esagerato in direzione opposta. Con tutta la buona volontà (e tutto l’affetto per l’indie di fine secolo scorso) è davvero difficile arrivare a fine ascolto, pur se siamo appena sopra i 40 minuti totali. Volendo, un’alternativa ci sarebbe: dividere Tracey Denim in quattro immaginari ep e ascoltarli con un po’ di stacco l’uno dall’altro sotto forma di pillole di elegante e colto malessere. Ma forse non era questa l’intenzione di Nina Cristante, Jezmi Tarik Fehmi e Sam Fenton.

bar italia - Tracey Denim
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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