Biolay Palermo

 

Tra Parigi e Buenos Aires, Benjamin Biolay – Palermo Hollywood, un disco sorprendente.

La scena musicale francese e quella italiana negli ultimi anni non si sono parlate molto. Un tempo ci sono stati cantanti e compositori d’Oltralpe che hanno fatto breccia anche da noi, ma adesso è raro, se si escludono realtà prettamente internazionali che, come i Daft Punk, qui arrivano solo sull’onda di un successo planetario o quasi. Se poi si considera anche il fatto in Italia si fa ormai fatica a parlare di musica tout court, ecco allora che passa decisamente la voglia di proporre nomi francesi.

Palermo Hollywood a Buenos Aires

Poi a volte si decide che vale proprio la pena di fare uno sforzo e un’eccezione. E’ il caso di Palermo Hollywood, ultimo disco di Benjamin Biolay, in patria uscito già da qualche tempo. Biolay da noi, in realtà, una qualche notorietà l’ha già guadagnata in passato per la musica e per il matrimonio con Chiara Mastroianni (che qui compare in una canzone, Ressources Humaines). Ma Palermo Hollywood (nome di una zona situata in uno dei quartieri più noti della capitale argentina: Palermo), dopo l’ultimo Vengence, che si faceva notare per qualche canzone e per i molti ospiti, è un disco peculiare e riuscito quasi al di là di ogni probabilità. Inciso a Buenos Aires e dedicato a quella città che Biolay ama molto (e come dargli torto?), rappresenta un’incursione nella musica latina che si intreccia alla canzone francese à la Gainsbourg, dichiarato idolo per Biolay.

Benjamin Biolay best of both worlds

I primi ascolti possono essere spiazzanti, ma ritmo e gusto melodico sono irrefrenabili e il francese non ha paura di buttarsi a capofitto dentro reggaeton (La Noche Ya No Existe) e cumbia (Palermo Queens, con Sofia Wilhelmi). Miss Miss e Palermo Queens, i primi singoli, sono immediate e perfette. Pas Sommeil, dal finale in crescendo davvero notevole, sottolinea le capacità di arrangiatore di Biolay. Che sono d’altronde palesi in tutto il disco, suonato anche molto bene. La Débandade è fra le più belle canzoni di tradizione francese che si siano sentite da molto tempo a questa parte. Ma tutto il disco scorre alla perfezione. Alla fine il miscuglio di generi dà vita a un disco godibilissimo. Diremmo estivo nella sua vivacità se non fosse per la forte vena malinconica che lo percorre. Perfetto per questo inizio d’estate in cui la pioggia non si decide a lasciar spazio al sole.

9/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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