Dance, pop e molto altro nella musica dei Breton.
Per un collettivo di ex squatters londinesi che incidono a Berlino dopo che il loro squat è andato distrutto, i Breton di War Room Stories suonano davvero pop, dance e accessibili. Ma si sa: gli anni ‘00 sono all’insegna del crossover e dunque non è il caso di stupirsi o tantomeno dispiacersi, dal momento che questo disco è uno fra i più gradevoli di questo primo bimestre 2014. Il singolo Envy, all’inizio delle dieci canzoni, è uno dei momenti migliori e anche una specie di manifesto del suono della band: canto leggermente in sordina (ma già molto meno del loro primo Other People’s Problems), cambi di ritmo e crescendo trascinanti; a sostegno, in diversi tratti, nientemeno che l’Orchestra nazionale della Macedonia!
Una band che convince
S4 rallenta, ma la formula non cambia fino alla conclusiva cavalcata di Fifteen Minutes. I Breton viaggiano dalle parti dei Foals meno magniloquenti, pur mantenendo un’identità ben distinta. Se War Room Stories non fa gridare al capolavoro è perché non ha picchi assoluti; al contempo, la sua forza risiede in una compattezza e in uno standard compositivo sempre elevati. Alla fine è una settimana che l’ascolto e ancora non accenna a stancare: che dire di più?
7,8/10