Nel 1971 i Comus incisero First Utterance, unanimemente ritenuto (dai pochi che si occupano dell’argomento) il capolavoro del cosiddetto acid folk. A dispetto di un’aria da tipi alternativi tutti pace e amore, i sei infilarono un’incredibile sequenza di canzoni truci e ossessive (ma anche bene articolate) che parlavano di torture, stupri, stalking e manicomi. A questo punto accadde certamente qualcosa di strano.

Nel vedersi rubare il lavoro da un gruppo di hippies, le forze del male decisero di vendicarsi e il resto della storia fu triste: recensioni malevole a dispetto di una qualità sonora indiscutibile, un nuovo disco scritto e mai terminato, abbandoni e rimpasti nella formazione, uno scialbo lp per la nuova etichetta di uno stregone biondo e barbuto (Richard Branson) che prometteva fama e celebrità rivelatesi illusorie e infine il silenzio.

Passarono decenni, secoli e millenni e verso l’anno 2008 i tagli in organico delle forze del male (la crisi tocca tutti…) consentirono ai Comus di liberarsi dall’incantesimo, cominciare a suonare del vivo e incidere nella primavera del 2012 un ep dal titolo significativo: Out Of The Coma. L’incantesimo di cui erano rimasti vittima deve averli immobilizzati nel tempo, visto che i Comus di oggi sono assolutamente identici a quelli del 1971, vale a dire acidi, inquietanti e piuttosto emozionanti. In particolare il pezzo che intitola il lavoro  potrebbe far morire d’invidia tutti i giovani folkies di cui nel frattempo il mondo musicale si è popolato.

Ai tre pezzi nuovi viene unito un frammento della ‘Maalgard Suite’ che avrebbe dovuto formare il vero secondo album dei Comus. Registrato piuttosto male durante un concerto, suona interessante e abbastanza progressive. A questo punto sorge spontanea una domanda: perché le forze del male non se la sono presa con gli Yes invece che con i Comus?

7,5/10

print

Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.