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Vagrant 2014

Il sorrisone, la barbona, la camicia a quadrettoni e gli occhioni melanconici: a guardarlo, James Vincent McMorrow ha tutto quello che serve per essere un musicista indie che si rispetti. Ad ascoltarlo poi, non gliene manca una: falsetto, sprazzi di elettronica qua e là, un occhio che strizza al R&B e la passione per i cori fragorosi. Un minotauro metà Bon Iver metà James Blake, rinchiuso da Iron & Wine in un labirinto “post-tropicale”.

Post Tropical tra imprevisti e cavalcate prevedibili


Cercando tra le nuove musicali, uno fa il solito shuffle passando da una roba all’altra senza troppa attenzione; ma se ti imbatti in Cavalier – che apre l’album – quella ti ferma e si fa ascoltare, delicata la voce, delicata la melodia. Che poi è una costante del disco, come lo sono le “esplosioni” spesso esagerate di arrangiamenti e seconde voci.

A dire il vero, Post Tropical mi ricorda un’uscita di due anni fa, Cast The Same Old Shadow di Dylan LeBlanc, nel cantato come nella ricerca un po’ banale del ritornello patetico: se ascolti le tracce a computer, sai già che cercando sulla time-line con il mouse troverai prima o poi la “cavalcata” della batteria che si gonfia a segnare il benedetto chorus.

Neil Young e altri influencer

Uno dei punti di forza è sicuramente Gold, in una parola, pazzesca. Un altro bel momento è rappresentato dalla title track: McMorrow finalmente “tira fuori la voce” e la canzone si articola in episodi strepitosi. Bending e arpeggi di chitarra elettrica – in The Lakes per esempio – ci ricordano timidamente, dopo l’esordio Early In The Morning (2010) americaneggiante, che Neil Young è un altro punto di riferimento per l’irlandese, come del resto ha dichiarato lui stesso.

Proposte per il post-post-tropicale?

Citazionismi a parte, Post Tropical è un disco che presenta spunti interessanti, un cantautorato romantico e intenso, e James Vincent McMorrow si dimostra un compositore fine quanto capace. In questo momento della sua carriera, come detto prima, è da inserirsi in quel percorso tanto di moda tracciato dai vari Bon Iver e da James Blake, ma in qualche modo anche lui dice la sua, e chissà che dopo il tropicale non ci possa sorprendere in futuro…

 

Recensione: James Vincent McMorrow – Post Tropical
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Amo la critica letteraria e quella musicale. Sono laureato in Arts, Lettres, Langues all’Università di Parigi (Sorbonne Nouvelle) e curo un blog letterario di nome Blu Carmeo.
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