di Renato ‘Campominato’
“COME? NON CONOSCI I LIARS?”. Me lo dice con il sorrisetto beffardo di chi sa quanto detesto quando le mie lacune vengono a galla e ci gode. Per fare in modo che mi possa fare un’idea di Mess, che definisce uno dei migliori dischi ascoltati ultimamente, inizia con enfasi a parlarmi di artisti che conosco solo di nome (ma mi guardo bene dall’ammetterlo), cita il kraut e “le atmosfere della trilogia berlinese”…ma è quando tira fuori la mia vecchia cara new wave che decido di accettare il cd che, trionfante, mi porge. Lo metto su in macchina e …cavolo! lo sciroccato aveva ragione, non tanto per gli accostamenti che ci stanno fino a un certo punto, ma il disco è veramente intrigante. Ascoltarlo, forse per complicità della serata finalmente limpida, avvia un flusso di ricordi che mi riporta a quei sabato sera in cui scorgere le luci di quella “centrale elettrica”, celebrate dal cantautore anni dopo, significava la città, danza, divertimento, ma anche grandi speranze tra i tormenti adolescenziali. L’inquieta struttura dei brani, poggiata su solide fondamenta elettroniche, potrebbe inizialmente risultare complicata, in tal caso il consiglio è di smussarne un poco gli spigoli alternandoli con un tuffo nel passato (Pop Group, Alien Sex Fiend, Medium Medium, Daf…) e/o con recenti rivisitazioni del versante più melodico della wave (Balthazar, Future Islands, Dez Mona…). Gli episodi forse più interessanti sono il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, l’ipnotico Mess On A Mission e la notturna Perpetual Village, ma ciò che colpisce di più in tutto il disco è la capacità di lasciare un’impronta ben definita in un terreno già ampiamente battuto, operazione tanto ardua quanto apprezzabile quando, come in questo caso, riesce bene.
7.5/10
Seguiteci su Facebook:
https://www.facebook.com/pages/TomTomRock/564881650275629
https://www.facebook.com/groups/282815295177433/
e su Twitter:
httpv://www.youtube.com/watch?v=tf1fbu7zLII
Liars – Mess On A Mission