Drop 7, un EP breve ma corposo per Little Simz.
Sembra che Little Simz (al secolo Simbi Ajikawo) non sia intenzionata a concedersi pause. E infatti, quasi a voler segnare il decimo anniversario dalla pubblicazione del primo EP Drop 1, eccoci oggi alle prese con Drop 7 (Awal Recordings), un EP di sole sette tracce, ma intenso ed eclettico.
La rapper inglese ama sperimentare e avventurarsi nella ricerca di sonorità nuove e insolite e l’iniziale Mood Swings ne è una classica dimostrazione. Ritmatissima e perfetta quindi per roventi dj set, sembra a tratti ripescare le sonorità di GREY Area (l’album che ha fatto conoscere l’inglese al grande pubblico nel 2018), attualizzate e arricchite dalla inedita collaborazione con il producer Jakwob.
I testi di Drop 7
Non meno interessanti paiono le scelte stilistiche adottate per la composizione dei testi: risulta sempre brillante la scrittura di Simbi che decide di mescolare spagnolo e inglese in Fever, uno dei momenti più interessanti dell’EP, con il suo ritmo sincopato, esotico e sensuale. “He say, “Mamacita, very nice to meet ya/ See you is a leader, can I take you deeper?/ Oh, you give me fever” rappa Little Simz in apertura del brano.
Come in un crescendo, suona ancor più ritmato e caratterizzato da un rap veloce e fluido Torch, il terzo brano in scaletta, che altro non è che una lucida riflessione sugli esordi di carriera: “l’asticella si è alzata/Se mi conoscete, sappiate che posso barare per giorni/Non c’è più niente da dimostrare perché ho fatto abbastanza, ho fatto abbastanza/Le luci si spengono, ma continuerò a tenere la torcia/Ti mostro un pezzetto, vuoi vederne un altro?”
Il ritmo rallenta con I Ain’t Feelin It e la voce sempre duttile di Simbi rappa con andamento sinuoso adattandosi all’andamento ipnotico del pezzo, probabimente il più interessante della raccolta assieme a Far Away, collocato in chiusura.
Far Away è un episodio complesso, perfettamente costruito e arrangiato, dalle suadenti venature jazz con le note del pianoforte in apertura e il cantato che si sostuisce al rap mettendo in evidenza una voce sempre perfetta in questo genere di esperimenti.
Un EP dunque che, malgrado la brevità, ci conferma la continua crescita della musicista inglese e ci lascia sperare in un’uscita più corposa in un prossimo futuro.
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Mariangela Macocco
Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.
