Fenomeno M.I.A.: lanciato da Bad Girls, ecco Matangi
Il fenomeno M.I.A. è esploso verso la metà degli anni Zero con due dischi insoliti come Arular e Kala: da questo secondo, il singolo Paper Planes l’ha fatta conoscere globalmente, e oggi la ritroviamo incensata persino da Julian Assange, che si fa vivo ai suoi concerti via skype. Mica facile tener testa a tutto questo; difatti il nuovo Matangi è stato annunciato e rinviato per più di un anno, tra le liti con la casa discografica che forse si aspettava qualcosa di più polposo dal punto di vista commerciale. Il singolo, già sentito alla fine del 2012, Bad Girls, potrebbe essere all’altezza di Paper Planes (complice il video riuscitissimo di Romain Gavras): è pop perfetto, insolito quanto basta per essere inconfondibilmente suo, orecchiabile abbastanza da non uscirti più dalla testa dopo il primo ascolto. Ma il resto di Matangi è cosa differente.
Su Matangi, M.I.A. ha dalla sua, come sempre, una schiera di produttori di livello, e i suoni tipici del suo canone (un po’ di Bollywood, un po’ di hip-hop, un po’ di techno, un po’ di dub) formano un caleidoscopio affascinante e lontano dalla forma-canzone consueta. Tuttavia, gli episodi più immediati non mancano: le due collaborazioni con The Weeknd (Exodus e Sexodus) e Come Walk With Me, soprattutto. Si possono preferire questi momenti oppure quelli più estrosi, ma forse la chiave per accedere alla musica di M.I.A. sta nel prenderli entrambi. Alla fine il risultato complessivo non è all’altezza di Kala, ma neppure troppo distante.
7,5/10