pet shop boys

di Mauro Carosio

Ritorno alla piena forma dei Pet Shop Boys, a vent’anni di distanza da Very, album stravenduto e con titoli che si ricordano ancora oggi, Go West per citarne uno. Ma il dato davvero singolare è che dal ’93 a oggi il duo britannico di dischi ne ha sfornati ben sette senza quasi lasciare traccia; e l’ultimo risale a nove mesi fa.Miracolati? Estro ritrovato? Di fatto Electric è un gran disco dalla prima all’ultima traccia. La dance ultimamente ‘tira’, i Daft Punk fanno da capofila e i PSB si riprendono il trono che fu loro tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. La produzione è affidata a Stuart Price, e nel sound generale dell’album aleggia lo spirito della produzione migliore dello stesso Price, Confession On A Dance Floor di Madonna. Nove brani eccellenti anticipati da due singoli, Axis e Vocal, ma anche altri sono senza dubbio destinati a diventare dei tormentoni come quelli a cui i PSB ci avevano abituato. Bolshy è senz’altro il momento migliore dell’intero lavoro e a seguire un ‘classico’: Love Is A Bourgeois Construct. Notevole anche l’improbabile cover della springsteeniana The Last To Die.Se poi teniamo conto che i ‘ragazzi’ (Neil Tennant e Chris Lowe) sono alle soglie dei sessanta… chapeau!

8,5/10

 

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Pet Shop Boys – Axis

 

 

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