placebo

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di Mauro Carosio

I Placebo di oggi non sono quelli di Without You I’m Nothing o di Pure Morning e questo è un dato di fatto. A quattro anni di distanza da Battle For The Sun, Brian Molko (ormai quarantenne e padre di famiglia) e compagni tornano con un disco che nulla aggiunge e nulla toglie a ciò che ci si aspetta dai Placebo, qui in versione “più Placebo di così non si può”. Loud Like Love è un onesto lavoro di una band smaliziata ed esperta che procede per una strada sicura e collaudata forse da un po’ troppo tempo. Tra le dieci tracce del nuovo album non c’è alcuna innovazione o aria di cambiamento. Pop-rock troppo poco pop per scalare le classifiche e troppo poco rock per appassionare un pubblico più sofisticato. Ciò non toglie che Loud Like Love sia un disco piacevole con qualche canzone particolarmente azzeccata come il singolo Too Many Friends, ruffiana e agghindata al punto giusto (notevole anche il videocon Bret Easton Ellis narratore – v. a fine recensione). Altri momenti degni di nota sono senz’altro la title track, Exit Wound e Begin The End che, scostandosi dall’abusato format strofa-ritornello-strofa, lascia ben sperare per il futuro di una band che certa critica definisce sopravvalutata.

6/10

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Placebo – Loud Like Love

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