In concomitanza con il film, Beyoncé cura la compilation The Lion King: The Gift.

The Lion King: The Gift non è la colonna Sonora del nuovo film della Disney né il nuovo disco di Beyoncé. È un insieme di canzoni che esce in concomitanza con la pellicola, alcune interpretate da Beyoncé altre scelte da lei che figura come executive producer dell’operazione. Non diversamente da quanto aveva fatto Kendrick Lamar per Black Panther. Se quest’ultima virava verso l’hip-hop, Beyoncé privilegia l’Africa, ma riserva uno spazio importante anche a se stessa.
The Lion King: The Gift, non esattamente il nuovo disco di Beyoncé
Diciamo subito che è una buona scelta. Anche se The Lion King non contiene niente del livello di Lemonade o della collaborazione con Jay-Z, tutte le canzoni di Beyoncé sono buone. Numerose tracce la vedono collaborare con altri artisti, come Kendrick Lamar per NILE. O Jay-Z e Childish Gambino su MOOD 4 EVA. Ci sono altri nomi illustri come Pharrell o emergenti come Tierra Whack, ma non lasciano troppo il segno perché le loro apparizioni sono brevi.
Ci sono poi artisti africani: rispetto a quelli che ci capita di recensire su queste pagine, si tratta non di sperimentatori ma di personaggi della scena pop. È il caso del nigeriano Burna Boy che interpreta JA ARA E (i titoli sono tutti stilizzati in maiuscole).
I temi afroamericani cari a Beyoncé
Anche i temi scelti spesso rinviano al legame fra mondo afroamericano e terra madre. Beyoncé negli ultimi anni si è parecchio spesa in questa direzione, soprattutto cantando di una necessità di autocoscienza delle donne afroamericane. È il tema della canzone BROWN SKIN GIRL, idealmente rivolta alla figlia bambina che pure vi compare brevemente. Nel complesso niente di straordinario sotto il profilo musicale, ma un disco simpatico, nuova prova del dominio di Beyoncé nel pop (un po’ hip) contemporaneo. In attesa del suo nuovo vero disco ci accontentiamo di The Lion King: The Gift.
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