Crumb – Ice MeltCrumb Record - 2021

Da Brooklyn i Crumb al secondo disco: Ice Melt.

Ice Melt è il nuovo album dei Crumb, band americana formatasi a Brooklyn nel 2016. Si presentano con una formazione classica di cinque elementi alla continua ricerca di un sound personale e malinconico. Le loro sonorità si avvicinano al dream pop stile Real Estate, con aggiunta di psichedelia e passaggi delicati dal tiro jazz. Dopo i primi due ep usciti in sordina ma con un discreto seguito a livello locale, la band fa il suo esordio definitivo con l’album Jinx del 2019, ispirato da un viaggio a Los Angeles della carismatica cantante del gruppo Lila Ramani.

Crumb – Ice Melt
Crumb Record – 2021

Con questa nuova fatica la giovane band aumenta lo spessore tecnico e visionario delle composizioni, nell’insieme monocordi ma di sicuro impatto sul pubblico appassionato al genere. Fra i primi tre singoli degli scorsi mesi, Trophy riprende le influenze shoegaze del passato, marchiate dal grande timbro vocale di Lila, inconfondibile e angelico. Nella struttura sembra di ascoltare un brano anni 30, con un giradischi dal suono ovattato che si illumina d’infinito sotto il groove ipnotico di basso e batteria. L’arpeggio dolce fa il resto del lavoro accompagnando la voce distorta e meccanica. Di questa composizione troviamo anche un videoclip diretto dal collettivo Haoyan of America.

La sequenza del disco

Ma andiamo ad approfondire l’album canzone dopo canzone: l’apertura avvolta nel mistero di Up & Down si agita con un lamento infantile nel sottofondo mentre la base electro-pop apre il bridge spaziale e irregolare. Una buona traccia che mette subito in risalto tutto il mondo distopico della band. Segue il tempo delizioso di BNR dove le influenze alludono ai primi Cardigans per la dolcezza e l’ambiente rilassato che viene alla luce. Nel ritornello un’aura carica di feedback si apre a un brano sensibile e godibile.

 

Nella breve L.A. invece troviamo uno schema ripetitivo che manca di mordente, ma si accende nel finale di un arpeggio ben strutturato. Stesso discorso vale per la seguente Gone che si cimenta su un’improvvisa accelerazione carica di sentimenti avvolti in un vortice chillwave d’altri tempi. A questo punto è chiaro come la scena indie pop inglese sia un riferimento fondamentale per la band. Arrivati nella parte centrale di questo lavoro ci facciamo travolgere dalla danza sognante di Retreat! e veniamo travolti dalla magia leggera e precisa della composizione stile Still Corner.

Migliora nel finale Crumb – Ice Melt

Nelle ultime tre tracce arrivano, a sorpresa nuove idee e sperimentazioni che fanno di questo gruppo una scoperta originale da tenere d’occhio. Ciò a partire dal brano migliore del disco, Balloon, che con il suo timbro delicato scorre in modo perfetto fino al noise sporco del finale. Si passa quindi al penultimo atto, Tunnel (All That You Had), che in chiave soul e acid jazz usa meccanismi pieni di effettistica vintage, all’interno di un incubo surreale e un tiro graffiante e contagioso. Chiudiamo con la title track Ice Melt leggera ma molto monotona.

Dunque i Crumb tornano con un  secondo lavoro in studio pieni di idee non del tutto sviluppate e talora confuse, cercando di colpire nel profondo il pubblico. Però, nonostante lo studio attento e richiami eccellenti a progetti storici tendenti al pop, nel disco manca quella marcia in più per far apprezzare tutta la fatica che c’è sotto e per poter confermare il salto di qualità definitivo della band.

Crumb – Ice Melt
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Musicista abruzzese da diversi anni, e bassista sperimentale, appassionato di musica, cinema e tutto quello che è arte. Scrive per Interstella Magazine e Impatto Sonoro.

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