Douglas Dare – Aforger RecensioneErased Tapes – 2016
Douglas Dare – Aforger Recensione
Erased Tapes – 2016

Elegante e cerebrale, ma anche squisitamente pop: Douglas Dare con il suo secondo disco Aforger si impone sulla scena inglese ma dovrebbe piacere anche nel resto d’Europa.

Aforger è un secondo disco molto riuscito

La sua è infatti una musica che povrebbe far centro in più direzioni. Giovane pianista e compositore dell’Inghilterra provinciale (arriva da Bridport, nel sud-ovest), aveva esordito nel 2014 con Whelm. Aforger rappresenta però un deciso passo in avanti. Le canzoni sono meglio strutturate e a tratti davvero brillanti. I territori nei quali Douglas Dare si muove potrebbero interessare i fan di personalità/band disparate come Radiohead, James Blake e Antony.  Mediati, però, da un gusto per la melodia pop piuttosto classico, nonostante incida per la sperimentale Erased Tapes. E nonostante la copertina. Si deve aggiungere che quasi tutti i brani sono strutturati al piano e intorno a piano, strumento di elezione per Dare. Sebbene synth e programming non manchino. Infine, una voce con reminiscenze di David Sylvian. Almeno a momenti: ed è già tanto.

Douglas Dare: una voce leader nel pop electro contemporaneo

La verve sperimentale si avverte a tratti. Per esempio in Edge e nell’intensamente personale Oh Father. Che, pur riuscite, non ci paiono tuttavia i momenti migliori. Il talento compositivo di Dare emerge invece in alcune perle di pop raffinato. Su tutte, New York e la conclusiva Rex sono davvero preziose. Nella prima, una storia d’amore si riflette nelle luci e nei luoghi della città. Niente di nuovo, certo, ma la voce è bella e suadente, la melodia minimalista e perfetta. Più misteriosa Rex: storia di un abbandono o forse del mito edipico. Comunque una splendida conclusione per il disco.

Ma i pregi di Aforger non si esauriscono qui. Doublethink, in apertura, dà subito un’idea del tono del disco. Greenhouse è sognante. Stranger costruita su arrangiamenti di fiati (sintetici) molto belli. Thinking Of Him potrebbe essere epica se non fosse per gli arrangiamenti minimalisti. Nel complesso Aforger è un disco profondamente malinconico che tuttavia evita accuratamente la noia. Ed è anche una prova consistente che impone Douglas Dare come una delle voci più interessanti del pop electro contemporaneo.

Douglas Dare – Aforger
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

Di Marina Montesano

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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