Ian Svenonius presenta Escape-ism.

Introduction To Escape-ism è il nuovo disco di Ian Svenonius, grande protagonista della scena rock’n’roll indie degli ultimi decenni con tante band. Nation of Ulysses, The Make-Up e Chain and The Gang sono solo alcune fra le molte. Con i primi il punk Dischord, con i secondi (forse la formazione fra tutte più interessante) un soul-beat-garage rivisitato, con i terzi garage puro. Unica costante: un’attenzione rara sulla scena musicale odierna per i contenuti politici e una presenza scenica immensa. Escape-ism sarebbe il suo progetto solista, ma evidentemente Ian Svenonius non ama apparire con il suo nome.
Escape-ism è la pulsione del rock’n’roll primordiale
Così ecco Escape-ism, per Svenonius ennesima dichiarazione di amore per il rock pulsante e primigenio. Basi di batteria elettronica, un synth, qualche tocco di chitarra e quasi niente altro, la formula è estremamente semplice e minimalista. Ian Svenonius si muove fra Stooges e Suicide, ma rende propria la tradizione con un suono fuori dal tempo. E’ chiaro che la strumentazione basic all’inizio può spiazzare, insieme al fatto che gli accordi non pretendono di presentare niente di nuovo. Ma l’idea di ‘nuovo’ neppure è mai stata fra le priorità di Ian Svenonius. Per contro, Introduction To Escape-ism potrebbe suonare molto interessante in versione live.
Introduction To Escape-ism … per modo di dire
L’impegno politico di Ian Svenonius, curioso in un artista che gravita intorno al garage-punk, è evidente anche in questo Introduction To Escape-ism. Ma Svenonius non è mai noioso o pretenzioso. Basti ascoltare Rome Wasn’t Burnt In A Day, che parte come una I Wanna Be Your Dog ridotta all’osso e ci promette che è solo questione di tempo: l’impero brucerà, e noi gli crediamo.
https://youtu.be/qQKIW35zJac
Una menzione speciale anche per Almost No One (Can Have My Love) e l’iniziale Walking In The Dark. Ma alla fine tutto è apprezzabile in Escape-ism, così come nella carriera di Ian Svenonius.
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