Sweetheart di Euros Childs suona (bene) come il titolo suggerisce.
Questo disco ha ricevuto ben poche recensioni e viene il sospetto che anche quella del sito brooklynvegan.com sia motivata unicamente dalla presenza di un brano-guida intitolato Fruit And Veg. Euros Childs è stato il frontman dei Gorky’s Zygotic Mynci, geniale formazione gallese che fondeva folk, psichedelia soave e atmosfere pastorali (diciamo più da fienile rilassante che da verdi colline struggenti).
Euros Childs e le registrazioni molto domestiche di Sweetheart
Questo modo d’essere naturalmente sgarrupato resta ben presente anche nei dischi solisti pubblicati da Childs dopo lo scioglimento della band e in particolare in Sweetheart, registrato nel corso di cinque giorni a casa dei genitori del musicista: “Abbiamo cominciato il lunedì e finito il venerdì pomeriggio. Undici canzoni in cinque giorni. Sarei bugiardo se dicessi che non è stato faticoso, ma penso che averlo registrato in modo così veloce abbia dato al disco un’idea di freschezza e spontaneità. Il sabato mattina avevamo smontato tutto e restava soltanto da fare le pulizie prima che tornassero i miei. Una volta messo a posto, sembrava che non fosse successo nulla”.
Cosa pensare di Sweetheart?
Eppure un disco così a modo, così attento a non lasciare tracce, riesce comunque a farsi ricordare: ha canzoni scritte con la giusta fusione di spensieratezza pop e malinconia folk e un suono che, con tutto quel flauto, si può paragonare all’aperitivo analcolico, però fatto bene, che ogni tanto ci vuole. Sweetheart è il cugino di campagna di un altro bel lavoro recente, Manhattan di Jeffrey Lewis: diversi i luoghi e i personaggi, uguale l’attitudine anti-presuntuosa. E se le recensioni sono state poche, pazienza. Intanto qui, con un po’ di ritardo, ce n’è una in più.
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