Fat White Family – Forgiveness Is Yours

I Fratelli Saoudi e il resto della Fat White Family pubblicano il loro disco migliore: Forgiveness Is Yours.

Se non suonasse come un insulto per una band nata all’insegna dell’anarchia, direi che Forgiveness Is Yours (Domino)  potrebbe essere il disco della maturità per i Fat White Family. Il sestetto (almeno allo stato attuale) guidato dai fratelli Saoudi, Lias e Nathan, è in giro da poco più di dieci anni e giunge ora al quarto disco. Non sono mai troppo piaciuti alla critica, forse per una proposta musicale fuori dagli schemi e anche volutamente scalcinata, però magari anche per l’attitudine poco politicamente corretta e spesso chiamata in causa nel valutarne l’offerta (Is It Raining in Your Mouth? già sul primo album, Champagne Holocaust, ne dava prova).

Saul Adamczewski è uscito dal gruppo

Comunque, i Fat White Family sono andati avanti, perdendo tuttavia per strada un membro importante, il chitarrista Saul Adamczewski, tra i fondatori e co-compositori delle canzoni dei tre album precedenti, e arrivano dunque a Forgiveness Is Yours, a cinque anni di distanza da Serfs-Up!

Ebbene, anche se Forgiveness Is Yours non mi pare stia raccogliendo grandi consensi, a me pare un enorme passo in avanti rispetto alla simpatica combriccola di casinisti visti dal vivo nove anni fa, ma anche rispetto alle proposte non sempre a fuoco dei dischi precedenti. Intanto, ed è una sorpresa, Lias Saoudi sfodera una voce da interprete proprio niente male: si sente che è sempre lui, ma nel frattempo ha imparato a cantare.

Le composizioni continuano ad essere poco ascrivibili a un genere preciso, ma qui diventa un vantaggio. Alcuni elementi come il drive motorik ci sono ancora in diversi momenti, al pari di un gusto per il free jazz che fa capolino, ma qui sono davvero messi al servizio delle composizioni, che a tratti meravigliano per l’alto livello.

Fat White Family – Forgiveness Is Yours: le canzoni

L’intro medievaleggiante di The Archivist vede Lias declamare, con il parlato che sovente ritorna nei dischi della band, un testo che si conclude con un’ammissione: “Sono tutt’uno con i miei fallimenti per un attimo e poi me ne vado”. È poi la volta della sognante, nella musica e nelle parole, John Lennon, nella quale compaiono sia Yoko Ono sia la Madre.  Un ricco tappeto strumentale di orientamento folk lascia l’ascoltatore a chiedersi dove stia andando la nuova versione dei Fat White Family. Una prima risposta arriva con Bull of Dignity, dove Lias si scopre contante di talento, mentre una base ritmica molto brit ‘90s fa da contrappunto ad arrangiamenti orientaleggianti. Ed è il primo segnale positivo.

Polygamy is Only for the Chief, che segue, è però più confusa, richiamando le cacofonie già frequentate in passato. Il livello torna a salire con Visions of Pain, che introduce un’altra novità nella musica dei Fat White Family, sinuosa e incalzante. Segue lo strano singolo (così era stato proposto) Today You Become Man, ricordo della circoncisione a cinque anni di Nathan Saoudi, raccontata in modo vivido e incalzante dal fratello con un sottofondo free jazz. Come singolo non funzionava tanto, ma inserita nel disco è valida.

Funzionava anche come singolo Religion for One, splendida ballata e ritratto del narcisismo individualista nel quale tornano i toni crudi dei Fat White Family del passato, ma nella messa a punto generale offerta da Forgiveness Is Yours: Non sei l’immagine / Nemmeno la cornice / Solo un cane che beve / Il mio riflesso. Non solo Religion for One è un momento eccellente nella scaletta, ma apre anche una sequenza bellissima con Feed the Horse e soprattutto con i pezzi migliori del disco ossia l’incredibilmente melodica What’s That You Say e l’ansiogena Work (I cacciatori di lavoro non dormono / I cacciatori di lavoro cacciano per tutta la notte (…) La vita inizia alle 8 del mattino / La vita finisce alle 9 e tutti vogliono trovare qualche / Lavoro lavoro lavoro lavoro) percorsa da un sax spettrale. A questo punto i Fat White Family hanno dimostrato di esser diventati tutto ciò che finora promettevano soltanto, e Forgiveness Is Yours si può concludere con la teatrale You Can’t Force It. Le influenze del passato (Madchester, Primal Scream …) si sposano felicemente con ispirazioni per loro più inedite, Leonard Cohen via Balthazar, e danno un disco che vi invito a scoprire senza pregiudizi.

Fat White Family – Forgiveness Is Yours
8,5 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.