Billie Eilish - Hit Me Hard And Soft

È uscito il terzo disco di Billie Eilish: Hit Me Hard and Soft.

E così è arrivato il terzo album di Billie Eilish, intitolato Hit Me Hard and Soft e preceduto da un battage quasi  in sordina: qualche intervista, frasi che compaiono in giro per il mondo sui cartelloni pubblicitari, ma nessun singolo, scelta felice in un momento del pop nel quale a volte, quando arriva un nuovo disco, ne hai già sentito metà. Peraltro, Billie Eilish non ne ha bisogno: ha già annunciato un nuovo grande tour mondiale sold out con un anno di anticipo, e questo nonostante il suo secondo album, Happier Than Ever, abbia venduto meno dell’esordio. 

Non ci dimentichiamo però che nel mezzo c’è stata What Was I Made For? per la colonna sonora di Barbie che le ha portato un Oscar e due Grammy Awards.

Un disco coerente

Hit Me Hard and Soft (pubblicato da Darkroom e Interscope Records) vede l’ormai solita collaborazione fra Billie Eilish e il fratello Finneas, che lo produce interamente. Dal punto di vista musicale, il disco attinge ai suoni del passato, recuperando anche qualcosa delle atmosfere del primo e amatissimo When We All Fall Asleep Where Do We Go?

Diciamo subito che manca un singolo dirompente come Bury My Friend o Happier Than Ever. Tuttavia, Hit Me Hard and Soft ha dalla sua una bella compattezza che mancava al precedente. 

Le canzoni

Per l’apertura Billie Eilish sceglie Skinny, una ballata lenta e melodica che sembra racchiudere molti dei temi prediletti, a partire dalle preoccupazioni per il corpo: La gente dice che sembro felice, solo perché sono diventata magra / Ma la vecchia me è ancora me, forse la vera me, e penso che sia bella. Subito dopo le atmosfere cambiano completamente e arriva Lunch, uscita contemporaneamente al disco come primo singolo, e a ragione, perché è pop danzereccio con un testo esplicito sulla passione di Billie per una ragazza (Claire?).

 

La notturna Chihiro fa ancora meglio, con un beat soffocato e pronto a esplodere. Eccellente. Ai primi ascolti il pop leggero di Birds of a Feather convince meno. Wildflower è una ballata piacevole mentre The Greatest comincia piano per poi esplodere un po’ sul modello di Happier Than Ever. Il testo parla della ricerca di validazione, altro tema molto tipico per Billie.

La seconda parte del disco è interessante, con i testi che con qualche frase rinviano alle canzoni precedenti, quasi a voler dare l’idea di un cerchio che si chiude. Musicalmente, L’Amour de ma Vie, The Diner e Bittersweet  si sviluppano in modo simile: la prima parte da una leggera bossa nova, la seconda e la terza dal dub/ska, ma poi evolvono in modo completamente diverso,  fra effetti elettronici e cambi di ritmo. Sono questi i momenti più vicini al disco d’esordio di cui si diceva. Infine Blue chiude nello stesso stile. 

Sono le impressioni dei primi ascolti; ci vorrà tempo per capire in rapporto agli altri due come si qualifica Hit Me Hard and Soft, ma certo Billie EIlish ha davvero orecchio per trovare la melodia giusta, che si accompagna anche a un ottimo gusto per arrangiamenti e armonie.  Di sicuro, questi primi ascolti mettono voglia di sentirlo ancora e la confermano come una delle grandi personalità del pop contemporaneo.

Billie Eilish - Hit Me Hard and Soft 
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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