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Per l’etichetta Squi[libri], “Forthyto” rilegge Maul di Enzo Del Re

Il musicista e compositore Vito “Forthyto” Quaranta arriva al suo quarto cd con un’opera impegnativa e coraggiosa, la riproposizione di un disco tanto importante quanto poco conosciuto, quel Maul che il cantautore pugliese Enzo del Re dedicò alla sua città, Mola. Personaggio anomalo e unico nel panorama della canzone italiana (era solito cantare “suonando” una sedia), il cantastorie Del Re è scomparso nel 2011, e Forthyto ha colto l’occasione del decennale per ricordarlo con questa particolare rivisitazione.

Un disco dimenticato

Di quel disco d’esordio di Del Re uscito nel 1973, Quaranta propone una vera e propria rilettura, rivestendo i brani di nuove sonorità, scegliendo arrangiamenti delicati e puntuali, che non li snaturano ma certamente li riportano a nuova vita, con una formazione in quartetto (Giorgio Vendola al contrabbasso, Francesco De Palma alle percussioni, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica e lo stesso Vito “Forthyto” Quaranta alla voce e chitarra, con Marinella Dipalma alla voce).

I brani di Enzo Del Re riarrangiati da Forthyto

Da vero cantastorie, Del Re riprendeva sovente i temi del patrimonio musicale popolare per creare nuove canzoni adattandole ai tempi. Così in I manefiste, una musica della tradizione popolare viene mutata in un testo contro le politiche demografiche dell’era fascista. Nel nuovo arrangiamento, Quaranta mantiene la linea melodica popolare originaria, colorandolo però con una fisarmonica dalle tonalità quasi jazz, In L’Organéƶƶaƶƶiauna nove Del Re utilizzò invece la melodia del canto popolare Nebbia alla valle per raccontare lo svuotamento delle campagne a causa dell’emigrazione, e la fiducia che l’organizzazione sindacale del titolo possa dare una speranza di futuro. Quaranta sceglie per questo brano un tempo lento dove spicca ancora la fisarmonica, e in chiusura diventa un canto quasi corale, dolente ma con un fondo di ottimismo.

Le tematiche di Maul

I temi del lavoro e delle lotte dei lavoratori, sempre presenti nel canzoniere di Del Re, sono cantati attraverso la descrizione della vita agra dei contadini di Ammenazz’u murte! e quella dei marinai di U cande du navegandi. È  invece un invito alla lotta e alla ribellione dei contadini pugliesi quello che chiude I prête, brano sorretto da fisarmonica e percussioni, con due pregevoli assoli di fisarmonica e chitarra, cosi come Marà Luéise, tra jazz e bossa, con la bella fisarmonica di Vincenzo Abbracciante, è un altro canto dalla parte dei lavoratori, che costruiscono le case con le quali poi il padrone si arricchisce.

La cultura popolare

Anche l’ironia era ben presente nella scrittura di Del Re, come evidenziato qui da Scitterà, una lunga ballad riproposta con un ritmo allegro e la band al completo, dove l’autore ribalta il senso dei luoghi comuni delle credenze popolari per farne ancora una volta un canto dalla parte degli ultimi, La stessa amara ironia di Te iadore e te rengraƶƶie, ancora sullo sfruttamento dei lavoratori da parte dei padroni, dove Forthyto crea un arrangiamento pregevole offrendo un’altra bella interpretazione.

Non solo canti di lotta ma anche di passione, d’amore e d’abbandono, come Segnore ne uarde!, con  un ottimo lavoro alle percussioni, che creano un ritmo quasi ipnotico, e la ritmata Matalêne. Oppure A vegghiéine!, una critica al sistema scolastico scritta nel 1970 che qui rivive grazie alla fisarmonica di Abbracciante e ai vocalizzi di Marinella Dipalma. Voce che si alterna a quella di Quaranta anche in Maule, canzone di rabbia e d’amore di Del Re per il suo paese natale.

“Forthyto” rilegge Maul di Enzo Del Re: un recupero necessario

Questa rilettura di Maul si configura come un’opera di recupero fondamentale per la canzone italiana, non solo perché riporta alla luce un patrimonio che rischiava di restare dimenticato, ma anche perché lo fa con la competenza di un musicista che ha vissuto negli stessi luoghi raccontati dall’autore, riuscendo, impresa non facile, a dare veste musicale a composizioni nate per sola voce e ritmo, senza che questo appaia forzato o posticcio.

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Musicalmente onnivoro, tendo a non rinchiudere i miei ascolti in generi musicali definiti. Collaboro con radio locali e testate on line. Faccio parte della giuria di alcuni premi nazionali (Premio Tenco, Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale).

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