Dal Belgio, fra pop e atmosfere sognanti il ritorno dei Girls in Hawaii.
Non è da oggi che la scena belga stupisce e ci affascina con il suo ricchissimo e multiforme parterre di artisti. Fra questi, un posto di primo piano è occupato dai Girls in Hawaii. Li avevamo visti in agosto al Rock en Seine. In occasione della loro esibizione avevano annunciato la prossima pubblicazione del nuovo album Nocturne e una tournée autunnale, più che attesa.
Lo scorso martedi, alla Maison Sonos, splendido edificio nel cuore di Parigi dedicato ad eventi musicali privati o semiprivati, come appunto la presentazione in avant-première di un disco, ho avuto l’opportunità di ascoltare l’album qualche giorno in anticipo sulla pubblicazione ufficiale , in concomitanza con un live sold out nella capitale belga.
Nocturne, il desiderio di vedere il mondo attraverso la lente delle ombre della notte
L’album, che si compone di dieci tracce, nasce dall’esigenza dichiarata della band, di intraprendere un nuovo percorso artistico, e di allontanarsi da strade già battute. Il titolo, Nocturne, fa riferimento proprio a questa esigenza, di vedere le cose in una nuova luce, una diversa prospettiva, come accade di notte, quando il mondo, fra veglia e sonno, sogno e realtà, appare completamente differente.
Veniamo alle tracce. La prima, This Light, è anche la prima pubblicata nello scorso mese di maggio. Una lunghissima introduzione al pianoforte, a creare un’atmosfera sognante e ipnotica. Sognante e ipnotico paiono in effetti gli aggettivi che meglio riescono a decrivere questa come le altre tracce dell’album. Tastiere e sintetizzatori si sposano con chitarre a tessere delle trame sonore che ammiccano, senza tuttavia mai semplicemente scimmiottare melodie alla Radiohead, che restano i numi tutelari dichiarati della band. Pare chiarissimo in Cyclo, per esempio, e nella successiva Indifference, che, sono forse, per questa ragione le tracce meno convincenti dell’album, sebbene restino delle eccellenti canzoni. Bellissima, invece, e a mio avviso, la migliore dell’album, Blue Shape.
Onde del mare, sullo sfondo, si sposano a tastiere e pianoforte che cadenzano un ritmo ipnotico fino all’esplodere della melodia in chiusura di brano. Altro brano bellissimo Monkey, dall’andamento variato e imprevedibile, miscela alla perfezione nuance synth-elttroniche a cadenze più pop creando un mix per nulla scontato.
Walk, il pezzo forse più dance pop dell’album, è decisamente trascinante, con le sue reminiscenze anni 80, che, anch’essi, aleggiano sullo sfondo di tutte le tracce dell’album.
Pezzo forte di Ncturne la sequenza di brani in chiusura
Estremamente interessanti e di grande impatto i due brani in chiusura dell’album, Willow Grove e Up The Hill. Il primo con bellissimi riff di chitarra, tastiere e in filigrana, un flauto, ad accompagnare un testo malinconico ma allo stesso tempo ottimista :
“Where are your trusts, all your believes/it’s raining on your house/and the joy could spring from nowhere/it’s on you now/ that you’re raedy/ so ease on yourself/let joy sing in your head”.
Infine Up The Hill, che chiude l’album con una melodia complessa che si afferma ascolto dopo ascolto. Prova più che riuscita per i belgi, che ci ripromettiamo senza dubbio di seguire in tour.
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