All That Was East Is West Of Me Now: un Glen Hansard convincente (quasi sempre) anche in studio.
Il percorso discografico di Glen Hansard, contrariamente a quello di performer dal vivo, sembra talvolta faticare a prendere corpo. La costrizione dello studio e produzioni non centrate lasciano talvolta una sensazione di incompiutezza. All That Was East Is West Of Me Now (Anti- records) risponde a queste considerazioni in maniera diversa dal precedente, This Wild Willing, rispetto al quale Hansard ha costruito un lavoro con parecchie sterzate e novità. Un certo tocco malinconico è giustificato dalla metafora presente nel titolo, ovvero il passaggio del cantautore alla maturità anagrafica (il nostro ha 53 anni) e a una nuova dimensione, con la recente paternità. Dette queste cose, e ascoltando il disco con attenzione, ne emergono più qualità che difetti.
Glen Hansard e le canzoni di All That Was East Is West Of Me Now
L’inizio, The Feast Of St. John promette molto bene (con Warren Ellis ospite eccellente). Il brano che segue, il debordante Down On Our Knees, ha un testo politico e duro, mentre l’arrangiamento, troppo muscolare e prolisso, lascia molto perplessi. Meglio se la cava Hansard nel seguito del disco, riprendendo a fare ciò che sa. Tornano le intense ballate, come There’s No Mountain, dal sapore gospel, o Sure As The Rain, gioiello sussurrato al microfono, con frasi in francese e una parentela stretta con il Cohen dell’ultimo periodo. Un impasto vocale ricercato, non lontano da brani aerei alla Crosby & Nash, dà lustro a Between Us There Is Music, un brano quasi sperimentale dove non è facile distinguere tra strofa e refrain. Molto riuscita la seguente Ghost, in cui sembra echeggiare un sentito omaggio ai migliori U2 (peraltro Bono e The Edge appaiono, assieme a molti altri nomi, nella lista dei ringraziamenti). La normale amministrazione di Bearing Witness è un vero e proprio ritorno al soft-rock dei Frames, band che viene resuscitata periodicamente con festosi concerti, soprattutto in Irlanda. Bello il finale con la suadente Short Life, che ci accompagna verso lo sbocco di un nuovo percorso, un po’ incerto e coraggioso, per il generoso cantautore irlandese.
Be the first to leave a review.