Quarto disco e conferma delle qualità degli Homunculus Res: Andiamo In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco.
Devo ammettere che a me i palermitani Homunculus Res son piaciuti da subito e quindi, a differenza di chi li scoprirà con questa loro quarta fatica, riesco a cogliere tutti i passaggi evolutivi compiuti in questo tragitto e non sono pochi. Ci vuole un bel coraggio a fare musica di questi tempi. Dico fare musica perché nel loro caso trattasi di musica da non consumare, come citava un ardito saggio del passato e, soprattutto, di musica suonata da musicisti.
È indubbio che le fascinazioni della band siano sotto le orecchie di tutti, e non ci si limiti solo all’ormai riduttivo per loro Canterbury sound o suggestioni stereolabiche ma anche un gusto vintage che tanto invece sa di futuribile. E comunque l’impronta personalissima c’è e viene prepotentemente a galla in questo lavoro dall’illusorio e wertmulleriano titolo: Andiamo In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco.
Un concept album?
Para-concept basato sulla frase In girum imus nocte et consumimur igni che è palindroma e di cui Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco è la traduzione, il disco narra dell’attuale momento consumante dall’effimero e consumantesi negli ultimi bagliori di un crepuscolo consumistico che sarà tra poco solo un ricordo. Lo si può considerare una capiente cornucopia di suoni e stupori, elaboratissime costruzioni e arrangiamenti arditi che si dipana in dieci canzoni dieci di cui la più lunga dura 6 minuti e 44 secondi. Sottolineo questo aspetto perché la banda è spesso inserita nel calderone prog, loro gioia e dolore, in quanto la definizione esatta per questo loro particolarissimo genere sarebbe ancora da coniare e dovrebbe essere comprensiva di questo enorme contenitore di sonore spezie.
L’indiscussa capacità e capatosta di Dario D’Alessandro, che è principale compositore, artista (sua/sue le cover degli album), musicista e dadaologo dell’operazione viene sapientemente affiancata dai sodali Davide Di Giovanni, Mauro Turdo, Daniele Di Giovanni e Daniele Crisci. Ci sono poi eccellenti ospiti proveniente dall’attuale scena para-canterburiana quali gli Alco Fribass, qui presenti con Patrick Dufour, James Strain dei Rascal Reporters e Petter Herbetsson dei Testbild!
Il successo non li ha cambiati, cantano gli Homunculus Res in Andiamo In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco
Seguendo un processo alchemico che già vide nei primi tre album l’accostamento degli elementi e loro relativi, gli Homuncoli tracciano qui come segno dei tempi la via ad un ennesimo riferimento, l’accostamento fuoco/consumismo. La trasformazione chimico-sonora indotta da questo processo lascia indubbiamente sollevati ma pensosi; si ascoltino le liriche così geometricamente enigmatiche e al tempo stesso apparentemente semplici e soavi. Dietro molti angoli Wyatt, Aellen, Ayers e persino i Maxophone apprezzano… E anche quando, ne Il Carrozzone, cantano “il successo non ci ha cambiati, siamo sempre i soliti ragazzi del muretto” viene da sorridere amaramente perché sappiamo che oggi, molto spesso, si ha successo solo dopo essersi montati la testa, e pure male.
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