Il disco d’esordio degli Inhaler: It Won’t Always Be Like This.
Giuro che non lo sapevo: la prima volta che ho ascoltato gli Inhaler non avevo idea di trovarmi di fronte a un figlio d’arte importante, e solo con l’uscita di It Won’t Always Be Like This ho capito il perché di certe somiglianze …
Ma andiamo con ordine. Gli Inhaler vengono da Dublino, città in questi ultimi tempi particolarmente vibrante di nuova musica, si sono formati circa cinque anni fa e hanno pubblicato una lunga serie di singoli. It Won’t Always Be Like This è il loro LP d’esordio, prodotto da Antony Genn, ex Pulp ed ex The Mescaleros, e registrato a Londra.
Pronti per la classifica?
La band è formata dai quattro che vediamo sulla copertina: Elijah Hewson, John Jenkinson, Robert Keating, Ryan McMahon. Il primo è il figlio di Paul Hewson, in arte Bono: Elijah non canta soltanto, ma è anche un polistrumentista nonostante la giovane età. Qualcosa della voce ricorda senz’altro il genitore, diciamo che si sente un’aria di famiglia, e uno dei rimandi della musica degli Inhaler sono proprio gli U2 dei primi dischi, quelli più ‘irlandesi’, prima della svolta americana e poi di tutto il resto. Più forte ancora, però, è l’influenza dei Killers, tanto per chiarire bene dove va il disco.
Il pop-rock piacevole degli Inhaler
Alcuni dei brani che lo compongono si erano già sentiti, altri sono nuovi. L’insieme ci dà 45 minuti di musica non indispensabile, ma nel complesso gradevole. Gli Inhaler hanno certamente la capacità di creare buone melodie, costruiscono le loro canzoni secondo i canoni del pop (strofe, bridge, refrain) e verso la metà, nella lenta A Night on the Floor e poi in My King Will Be Kind, sembrano in grado di lasciare anche qualcosa.
Peccato che il disco sia in fondo così poco giovanile per una band i cui componenti vanno tutti sui 21 anni. Ci si aspetterebbe un po’ di cattiveria in più, qualche tocco sporco, una impennata, ma non c’è nulla di tutto questo. Gli Inhaler di It Won’t Always Be Like This producono un suono educato e in linea con tanto pop-rock che si ascolta in giro. La voce non è male, però.
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Marina Montesano
Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.
