Jesse Malin: una voce da New York City

Jesse Malin, cantautore di New York, ha sempre goduto di buona fama tra i colleghi. Partecipazioni e duetti sono quasi il suo pane quotidiano e fra questi ricordiamo almeno il cameo di Bruce Springsteen in Broken Radio. Inoltre non ha mai mancato di buttarsi a capofitto nelle cover altrui Testimonia quest’altra passione l’intero album On Your Sleeve, dove c’erano versioni (più o meno centrate) di Tom Waits, Neil Young, Fred Neil, Rolling Stones e molti, molti altri.
Jesse Malin e la passione per le collaborazioni di prestigio
A cinquant’anni Malin è ancora alla ricerca di collaborazioni importanti e, per il prossimo album, ha chiesto aiuto a Joseph Arthur, il poliedrico artista di Akron, ma newyorchese d’azione e adozione. I quattro brani di Meet Me At The End Of The World fungono dunque da gustoso antipasto verso l’album in costruzione.
Bisogna dire che l’apertura di Fox Funk News, un brano radiofonico molto black con suoni che richiamano gli anni ‘80, sconcerta un po’. Però fa battere bene il piedino come una volta. Poi ci sono le due versioni della title-track, una per la diffusione radiofonica e una completa, proprio come si faceva anni fa per il lancio del singolo. Si tratta di un pezzo molto cantabile, con un ritmo incalzante e ruffiano, che non faticherà ad accompagnare più di un viaggio attorno alle metropoli americane, e forse arriverà anche oltre…
In Meet Me At The End Of The World la sorpresa arriva alla fine
Con l’ultimo pezzo Malin ricasca nella sua passione, comincia a giocare con un’armonia conosciuta e ci costruisce sopra una bella ballata di cinque minuti, Revelations. Già a metà canzone però la fonte viene rivelata e Malin comincia a cantare l’immortale Thirteen dei Big Star. Una gran bella chiusura sia per il brano che per l’EP.
Sono solo pochi minuti di musica, non abbastanza per definire l’album che verrà, ma abbastanza per ribadire, assieme ad Alex Chilton e Chris Bell, che il rock’n’roll, per fortuna, non finirà mai.
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