Il Sad And Beautiful World del newyorkese Jesse Malin
Jesse Malin, ex ragazzo del Queens affascinato dall’inquieta e creativa turbolenza del Lower East Side (quello degli anni Ottanta, ovviamente) torna a raccontare con lucida efficacia storie di sconfitta e rivalsa, sogni e disillusioni. In un titolo come Sad and Beautiful World (Wicked Cool Records) è racchiusa l’essenza di un’epoca fatta di rinunce e incertezze, ma anche di una ricerca tenace di serenità e bellezza. Il lungo periodo del lockdown ha costretto gli artisti, Jesse Malin compreso, a confrontarsi con altre modalità comunicative e a produrre nuovo materiale in attesa del ritorno alla classica alternanza studio di registrazione-palco di un concerto e concerti.
Jesse Malin: le fonti d’ispirazione
Guardando indietro nel tempo è lecito immaginare il giovanissimo Jesse Malin mentre ascolta con devota attenzione i reading di Lou Reed in St. Mark’s Place e trascorre le sue serate negli incandescenti club di Bowery Street. Un certo rock’n’roll screanzato e irridente dei primi Eighties e le ballate alla Garland Jeffreys, Jim Carroll e Willie Nile, infatti, sono alla base della formazione musicale dell’artista newyorkese e anche oggi il suo ultimo lavoro ne è una limpida ed efficace dimostrazione.
Le due parti di Sad And Beautiful World
Sad and Beautiful World è un coinvolgente doppio album; la prima parte è legato alle radici (s’intitola “Roots Rock”, appunto), al ricordo e all’introspezione, la seconda affronta tematiche analoghe aprendo lo sguardo sulla società attuale e mostra un approccio meno indulgente e più “radicale” rispetto alla realtà che ci circonda. Nel primo disco spiccano Green Pastures, dolente e meditativa, State of The Art, che sembra fortemente ispirata alle cupe giornate del lockdown, e la bella cover di Crawling Back To Me , un celebre brano di Tom Petty.
Il secondo disco (“Radicals”), dalle sonorità più metropolitane e taglienti si apre con Backstabbers, amara riflessione sul senso di vuoto e di inadeguatezza di un ragazzo in perenne conflitto con se stesso, e si inoltra con sicurezza verso le sonorità elettriche di The Way We Used To Roll e Dance With The System. Restano da citare altri due elementi significativi: la ballata Todd Youth, un commosso omaggio all’amico chitarrista scomparso nel 2018 e la preziosa collaborazione di due artisti di grande talento come Lucinda Williams e Ryan Adams.
Sad and Beautiful World è un album di semplice e genuina intensità, imperdibile per chi, come chi scrive, nutre un’ indomita passione per le backstreets newyorkesi di springsteeniana memoria. Trascurabile (ma si sbagliano) per altri.
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