JPEGMAFIA & Danny Brown - Scaring The Hoes

L’ incontro fra due stelle del rap alternativo: JPEGMAFIA & Danny Brown – Scaring the Hoes

JPEGMAFIA è una delle cose migliori che sono successe all’hip-hop in questi ultimi anni, mentre Danny Brown lo conosciamo da tempo come il rapper che ama i Throbbing Gristle e si sente: Scaring the Hoes (AWAL Records) è l’incontro in un certo senso prevedibile fra due talenti così antitetici rispetto al rap mainstream dei nostri tempi. I due si erano già incontrati per il brano Negro Spiritual dall’album di Danny Brown del 2019, uknowhatimsayin¿ e dallo scorso anno si sapeva della collaborazione in corso. Scaring the Hoes si presenta come Vol. 1, quindi forse potremmo attenderci un Vol. 2, o anche qualcosa di più nello stile dei Run the Jewels che JPEGMAFIA & Danny Brown omaggiano intitolando così uno dei brani (o quasi, dura poco più di un minuto) del disco.

La produzione

Scaring the Hoes è stato prodotto pressoché esclusivamente con il Roland SP-404SX, sampler con una ricca storia alle spalle nell’hip-hop e nell’alt-rock, con il quale JPEGMAFIA accatasta campioni di soul, gospel, r&b, ma anche no-wave e industrial. L’effetto non è dissimile da quello dei suoi due album più recenti, ma anche grazie al flow così peculiare di Danny Brown (spesso volutamente seppellito nelle ondate di suoni) qui siamo anche un po’ oltre nella sperimentazione.

Lean Beef Patty apre il disco con due epici minuti di caos controllato, un attacco che lascia senza fiato. Steppa Pig attinge a samples soul che subiscono un trattamento shock. Garbage Pale Kids vede un Danny Brown all’attacco su un tappeto di percussioni metalliche, vocine distorte, schizzi di elettronica, prima dei samples di fiati distorti che portano il pezzo totalmente in un’altra dimensione: qui si viaggia alti, come in Burfict! – peccato duri solo un paio di minuti. In tracce spesso brevi si stivano così tante idee, come in Shut Yo Bitch Ass Up / Muddy Waters, che inizia come una follia e poi riparte con un groove pazzesco. E come non nominare Orange Juice Jones, forse la prova migliore per JPEGMAFIA & Danny Brown come rappers.

Scaring the Hoes disco fuori dagli schemi come JPEGMAFIA & Danny Brown

Il disco mostra la propensione del duo a scherzare, in un ambito che è quanto di meno pop si possa immaginare, con diversi riferimenti alla cultura popolare contemporanea. Lean Beef Patty è il nome di una influencer e streamer di fitness, che a quanto pare ha apprezzato la dedica. Burfict! è il nome del giocatore della NFL più squalificato di sempre per il gioco violentissimo. Jack Harlow è un rapper bianco molto mainstream (il titolo intero è Jack Harlow Combo Meal). Steppa Pig … non aggiungo altro.

Se la musica è folle i testi non sono da meno. Densi di sfide: Niggas don’t rap no more, they just sell clothes/  So I should probably quit and start a line of bathrobes (Danny Brown, Garbage Pale Kids) e di riferimenti a consumi illeciti: Is it the car, the clothes, the money, the jewelry, the cribs, the drugs or the hoes? / Is it the ket, the meth, the weed, the lean, the molly, the boy, or the blow? (Peggy, Fentanyl Tester).

Insomma, non è il caso di farsi confondere dalla copertina e dal titolo Blaxploitation, la nostalgia non abita in questo disco, che ripaga soprattutto con un ascolto IN cuffia che elimini i rumori circostanti, perché di rumore ne fa parecchio già di suo.

JPEGMAFIA & Danny Brown - Scaring the Hoes
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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