La prova del terzo disco è superata con successo: Julie Byrne – The Greater Wings.
Julie Byrne, da Buffalo, stato di New York, è un’artista in costante crescita all’interno del folk-rock statunitense; con The Greater Wings (Ghostly International) raggiunge la terza uscita, in molti casi disco della maturità o, per molti artisti, ‘’il difficile terzo disco’’. Come spesso succede la vita ci fa maturare attraverso perdite, traumi e passaggi di vita.
Dedicato a Eric Littman
Lo sviluppo del disco, durante e oltre la parentesi pandemica, ha visto Julie Byrne affrontare la scomparsa di Eric Littman, ex partner di vita e suo collaboratore musicale. Littman, trentunenne musicista e scienziato, è morto improvvisamente nel giugno 2021. Nel disco ci sono le sue ultime contribuzioni come produttore e musicista (dopo la sua scomparsa il lavoro è stato completato da Alex Somers del giro dei Sigur Ros). Tutto questo ha portato la critica a paragonare The Greater Wings a dischi piuttosto pesanti come Carrie & Lowell di Sufjan Stevens, ma qui si trova più serenità; comunque, nella canzone che dà titolo, al disco si ascoltano frasi da brivido come: “Sei sempre nella band… la tua vita tra gli accordi”. La copertina, poi ritrae la Byrne in un cenno di saluto piuttosto chiaro…
The Greater Wings è un trionfo per Julie Byrne
La scena musicale di The Greater Wings è tutt’altro che tetra e si ispira alle grandi cantautrici del passato come Joni Mitchell o Vashti Bunyan, con qualche rimando anche a compositori come il grande Burt Bacharach (echi ben leggibili soprattutto nella splendida title track). La strumentazione evita batteria e percussioni, indugiando su arrangiamenti ariosi, orchestrali o sintetici, con l’accompagnamento della chitarra. La voce è registrata in primissimo piano, sontuosa ed avvolgente a dispetto dei temi. Un disco intenso, quindi, da comprare adesso, consapevoli del suo peso, ma certi della sua bellezza durevole nel tempo. Probabilmente il miglior disco che sia uscito quest’anno dalla nutrita compagnia delle cantautrici d’oltreoceano.
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Fausto Meirana
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.
