L’esordio di Kelela.
Dopo un mixtape e un EP che l’hanno fatta conoscere, Take Me Apart è l’esordio vero e proprio per Kelela. Quest’anno la cantante statunitense si è anche fatta notare su un brano di Humanz dei Gorillaz e come guest star in apertura per The xx. Un legame che continua, visto che Romy Madley Croft, cantante/chitarrista del trio inglese, contribuisce alla scrittura di tre canzoni su questo Take Me Apart.
Take Me Apart è un disco che conquista
La critica plaude dinanzi a un disco che ben si inserisce nell’ormai corposo trend alt.r’n’b. La musica di Kelela è stata paragonata a quella di Solange Knwoles, ma le differenze risaltano più delle somiglianze. Solange attinge maggiormente alla tradizione soul e jazz, mentre la musica di Take Me Apart è molto più eterea e mossa da pulsioni electro. La ritmica non è centrale nella sua musica, compare quasi di contorno, mentre sono le linee melodiche a dominare.
Arca e Romy Madley Croft aiutano Kelela
Il problema, tuttavia, è che non sempre queste melodie danno forma a canzoni ben definite. Dove avviene, come Better, le cose vanno decisamente meglio. E’ una delle contribuzioni di Croft e si sente, o almeno questa è l’impressione. Alcune linee non stonerebbero nell’ultima produzione dei The xx. Molto bella anche Onanon, composta con Alejandro Ghersi, ossia Arca, genietto collaboratore di Björk. La brevissima Bluff avrebbe meritato uno sviluppo superiore al minuto. Mentre la conclusiva Altadena è una delle poche canzoni che effettivamente giustificano il paragone con Solange.
Nel complesso Take Me Apart non riesce ad esaltarmi. Pur riconoscendo le qualità di Kelela, qualche astrazione in meno, un po’ di sangue in più ci sarebbe stato bene. Il confine fra astratto e melenso qui è varcato troppo spesso. Ed è un vero peccato perché le qualità non mancano.
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