Recensione: La Roux – SupervisionSupercolour – 2020

Terzo disco per La Roux: Supervision.

Recensione: La Roux – Supervision
Supercolour – 2020

Supervision è il terzo appuntamento in studio per Elly Jackson aka La Roux separatasi definitivamente dal socio in affari Ben Langmaid. E proprio una “supervisione” è ciò di cui la cantante inglese avrebbe bisogno per fare un salto di qualità e affermarsi nel mondo del pop.

La Roux: un percorso difficile

La Roux debutta come duo nel 2009 con l’album omonimo. Accolto benevolmente da critica e pubblico, il disco non passa inosservato e il singolo, Bulletproof, scala le classifiche rivelandosi quindi un buon inizio. La cifra stilistica dei La Roux non è comunque niente di nuovo. Un rimando continuo agli stra-abusati eighties la fanno da padrone anche nel lavoro successivo Trouble In Paradise (2014). E qui iniziano i guai. Le travagliate vicende personali di Elly Jackson la tengono al palo per altri sei anni. Oggi la nostra si ripresenta con un nuovo lavoro che purtroppo non aggiunge nulla al percorso intrapreso

Supervision e le nuove canzoni

Con Trouble In Paradise, la Roux è riuscita a divertire con un album che, senza essere un capolavoro, attingendo a più ambiti della disco dei tempi che furono ha avuto un suo perché soprattutto per gli amanti della dancefloor. Passando dal funk alla high energy l’album riesce ad ottenere un consenso grazie anche all’aspetto volutamente scanzonato e vintage.

 

Supervision, nonostante le illustri collaborazioni, Nile Rodgers alle chitarre è sempre una garanzia, soffre della mancanza di varietà. Otto brani monoritmici e ben arrangiati procedono senza lasciare un segno.  Manca un pezzo forte, e i soli momenti degni di nota, piazzati a metà, International Woman Of Leisure e Everuthing I Live For, non bastano per piazzare Elly Jackson in un olimpo di qualsivoglia natura. Quindi non ci resta che archiviare il capitolo in oggetto e augurare alla nostra simpatica Elly di trovare un buon “supervisore”.

La Roux – Supervision
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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