Recensione: Lana Del Rey - Blue Banisters

Lana Del Rey fa il bis con Blue Banisters.

Secondo disco del 2021 per Lana del Ray, il suo settimo per una major, ottavo se si considera l’esordio omonimo poco noto: il nuovo Blue Banisters (Interscope / Polydor) era stato annunciato inizialmente col titolo di Rock Candy Sweet, ma l’esclusione della title track ha imposto il cambio. Nei dieci anni trascorsi dall’eclatante Video Games, la cantante americana è stata brava a non mollare mai la presa, sempre presente sul mercato, ma anche in grado di costruirsi un’immagine che sul nuovo disco potrebbe essere sintetizzata dal singolo Arcadia, a partire dalla frase di apertura: My body is a map of L.A., un’America immaginaria e immaginata come Arcadia, che ha come protagonisti uomini, donne, automobili. Un’idea anche criticata in passato, ma giustamente Lana tira dritta per la sua strada e nel tempo le sue canzoni hanno finito per raccogliere un seguito folto e piuttosto eterogeneo di fans. I detrattori non cambieranno idea con Blue Banisters, ma certo non le alienerà le simpatie di chi già la ama, perché è un disco solido e ricco.

I collaboratori

Considero NFR! il suo apice, ma credo sia inutile comparare ogni nuovo disco con quello, soprattutto perché le due prove posteriori contengono comunque musica di qualità. Rispetto a Chemtrails Over the Country Club, Blue Banisters presenta maggiore varietà, presumibilmente perché pesca fra diversi outtakes del passato, e dunque rappresenta diversi momenti della carriera e dell’ispirazione di Lana Del Rey. Altra differenza notevole è data dall’assenza di Jack Antonoff, così importante nei precedenti. Tra i nomi che ricorrono con maggiore frequenza nei credits ci sono l’ex fidanzato Barrie-James O’Neill, che con lei aveva collaborato su Ultraviolence, Drew Erickson e il bassista dei Mini Mansions e dei The Last Shadow Puppets, Zachary “Zach” Dawes.

Una partenza riuscita

Blue Banisters si apre con alcune tracce che si piazzano subito nella fascia alta della produzione di Lana Del Rey: Text Book, la title track, Arcadia, Black Bathing Suit, con l’intermezzo strumentale molto ben riuscito (chissà, un suggerimento per il futuro?) Interlude, che utilizza un sample di Ennio Morricone da The Good, the Bad, and the Ugly. Il disco si ferma un po’ con le successive Beautiful e Violets for Roses, composizioni attribuite e prodotte dai soli Del Rey ed Erickson: non due brutte canzoni, ma trascinano il disco verso ritmi troppo languidi e lenti, un po’ inutili nell’economia di un disco eccessivo con i suoi sessanta minuti pieni; avrebbero potuto scartarle e migliorare l’insieme.

 

L’apice di Blue Banisters è dato dal duetto fra Lana Del Rey e Miles Kane

Subito dopo però arriva la sorpresa Dealer, duetto con Miles Kane, completamente diversa da tutti il resto, testo surreale con Miles che ingiunge di non cercarlo né dal suo spacciatore né da suo padre, e Lana risponde lamentando l’amore sprecato: splendida performance per entrambi, uno dei pezzi migliori di Lana, da ascolto a ripetizione. Eccellente anche la successiva Thunder, con arrangiamenti davvero belli. Entrambe le canzoni provvedono a una variazione di ritmo necessaria; ed entrambe sono frutto di una collaborazione del 2017, mai uscita, fra Lana Del Rey e The Last Shadow Puppets: si può solo sperare che il progetto non sia morto, perché potrebbe essere una bomba.

Sweet Caroline chiude in bellezza

La parte finale del disco si fa nuovamente più quieta, a volte troppo, ma il disco si conclude con l’eccellente Sweet Caroline, scritta con il padre Robert e con la sorella Caroline “Chuck” Grant, ispirata alla gravidanza di quest’ultima. È una dichiarazione di amore e di legami familiari, bella e non sdolcinata, soprattutto perché contiene la frase dell’anno: You name your babe Lilac Heaven / After your iPhone 11. Nonostante qualche rallentamento di troppo e l’eccessiva lunghezza, Blue Banisters contiene un bel numero di composizioni di livello eccellente. Non c’è che dire: un 2021 d’oro per Lana Del Rey e per quanti la apprezzano.

Lana Del Rey - Blue Banisters
8,1 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.