Laura Marling – Semper Femina.
Laura Marling si è costruita una carriera sorprendente nei nove anni che ci separano dall’esordio con Alas I Cannot Swim. Semper Femina è il suo sesto album e suona sicuro come soltanto un’artista affermata, nonostante i suoi ventisette anni, può permettersi di suonare. Affermata, però, è forse una parola grossa. Non tutti negli anni sono caduti vittima del suo fascino sottile, e il nuovo disco probabilmente non li farà ricredere. Finora Laura Marling ha alternato momenti più vivaci ad altri più sobri e introversi. Il penultimo Short Movie apparteneva alla prima categoria. Semper Femina sicuramente alla seconda.
Semper Femina un disco sull’universo femminile
Il titolo Semper Femina riprende un passo del poeta latino Virgilio. E anche questo confermerà nelle loro opinioni quanti, soprattutto nella natìa Inghilterra, tendono a considerarla una ragazza di buona famiglia, autrice di una musica un po’ esangue e pallida imitazione di alcune grandi donne della tradizione americana: Joni Mitchell in testa. E dopo molte canzoni dedicate ai rapporti con l’altro sesso, il disco si propone come un’esplorazione dell’universo femminile.
Laura Marling e il produttore Blake Mills
Prodotto da Blake Mills, chitarrista e session man, già nominato ai Grammy come produttore degli Alabama Shakes, Semper Femina è un disco che suona benissimo. E’ una delle prime cose che si notano ascoltando l’apertura con Soothing. Un basso nitido, pochi tocchi di chitarra acustica e di batteria, un feeling jazz d’atmosfera.
Si comincia insomma molto bene, e allo stesso tempo si dà la misura del resto del disco. Che esibisce una chitarra elettrica solo a tratti, per esempio in Don’t Pass Me By e nella conclusiva Nothing, Not Nearly.
I momenti migliori di Semper Femina
La già citata Don’t Pass Me By è uno dei momenti migliori, con Soothing e l’arpeggiata Nouel, davvero notevole.
La Nouel “semper femina” di cui si parla è un personaggio reale, un’amica, come ha dichiarato Laura Marling in un’intervista. La versione deluxe aggiunge un secondo disco dal vivo nel quale le nove canzoni sono riproposte con la stessa scaletta e con arrangiamenti solo lievemente differenti. Non indispensabile, ma comunque un’aggiunta simpatica a un disco di spessore.
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