Lee Ranaldo & Raül Refree - Names Of North End WomenMute - 2020

Lee Ranaldo & Raül Refree: un incontro solo in teoria improbabile.

Lee Ranaldo & Raül Refree - Names Of North End Women
Mute – 2020

Bello quando territori musicali apparentemente distanti tra loro si incontrano, dimostrando invece che nella crasi creativa si possono produrre suoni nuovi e, finalmente, importanti.

Lee Ranaldo credo lo conoscano tutti; per chi non se lo ricorda cito solo i Sonic Youth. Sperimentatore iconoclasta o fine ricercatore a seconda dei moods, in questo lavoro Ranaldo sceglie di incontrarsi con il musicista e produttore spagnolo Raül Refree, uno degli innovatori del flamenco e della canzone d’autore iberica. Il risultato dell’incontro è uno dei dischi più belli sinora usciti in questo nefasto 2020.

L’atemporalità di Names Of North End Women

Names of North End Women è un lavoro atemporale, per nulla contaminato da suoni o umori riconducibili a nessuna epoca e a tutte contemporaneamente. Lo si può tranquillamente definire stupefacente per quanto riesca ad essere sperimentale e, al tempo stesso, accessibile, minaccioso e romantico.

Non ci si attenda dunque un lavoro dai suoni canonici. Le note che lo accompagnano provengono infatti da marimbe, vibrafoni campionatori e nastri vintage con tanto di nostalgici fruscii… Poco canonico anche  il titolo, ispirato da un’esperienza di viaggio di Ranaldo. Il nostro si trovava in una località dove ogni via aveva un nome di donna senza spiegazione alcuna di chi fossero, da cui l’idea di dedicare a questa suggestione un intero e intenso lavoro.

Le tante idee di Lee Ranaldo & Raül Refree

 

Tra le peculiari note iniziali che introducono Alice, ect. , seguite da un timido spoken, comincia a dipanarsi un’alchemica trasformazione; elettronica colta e tradizione obliqua si coagulano per una stranissima e seducente nuova forma di song che guarda ad un avanguardistico romanticismo.

Si prosegue, già abbastanza sedotti, con Words Out Of The Haze, un tenero repetita juvant nel contagioso chorus tra acustiche corde e feedback discreti. New Brain Trajectory è sfuggita alla beat generation e Humps è affidata ad un, almeno per me, misterioso recitato ispanico e, aperto il bozzolo introduttivo, prende il volo come una delle migliori melodie, direi quasi McCartiana…

La title track ha un incipit metropolitibetano. La musica sembra muoversi in maniera incidentale, ma strutturata, su un poema declamato soavemente. Lo si puù descrivere come un talkin’ blues avveniristico per le prossime generazioni che sfocia in purissima world music tra rotaie arrugginite e vapori sotterranei.

 

Light Years Out si appoggia su rumorismi e interferenze da coprifuoco per poi evocare la Laurie Anderson del periodo Mister Heartbreak: intellighenzia newyorkese e sinergie asiatiche.

The Art of Losing sembra affidarsi ad un harmonium che tal non sarà ed è una finestra  sulla nostra contemporaneità fatta di perdite trasversali. Funge anche da ottima introduzione alla conclusione affidata a At The Forks, un titolo che potrebbe evocare la poetica di Erik Satie. Poi prende una direzione Amerikana, un paesaggio sonoro siderale che pare effondere parti di un cosmo sconosciuto ma affascinante.

Disco pericoloso nella sua fascinazione diversa e pertanto consigliatissimo a chi ascolta non solo con le orecchie.

Lee Ranaldo & Raül Refree - Names Of North End Women
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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