Luca McMirti - Songs From The RainLa Stanza Nascosta Records - 2018

Luca McMirti fra Firenze e la Scozia.

Luca McMirti - Songs From The Rain
La Stanza Nascosta Records – 2018

Luca Mirti – il Mc è, credo, una concessione al suo amore per la Scozia – è da molti anni una delle voci più rappresentative, e belle, della scena rock fiorentina. Leader dei Rockin’ Sound Machine e dei Magic Rat & the Midnight Gang, fondatore e animatore di gruppi storici come Del Sangre e Dust ‘n Bones, nella piena maturità si cimenta con un progetto solista. E mai come stavolta il termine è letteralmente appropriato visto che Luca McMirti fa davvero tutto da solo, a partire dalla scrittura dei testi e della musica fino alla esecuzione vocale e strumentale.

Songs From The Rain

Songs From The Rain è anche e soprattutto un atto di amore verso gli artisti che più hanno influenzato la sua formazione musicale, e forse la sua stessa vita. Il che lo rende anche una sorta di riassunto di una certa tradizione musicale americana. Bruce Springsteen su tutti, ma anche un altro “working class hero” come Bob Seger, Tom Petty, John Mellencamp e, perché no, anche i cantautori della “scuola texana” come Townes Van Zandt e altri. Ma non si deve pensare a un prodotto di pura imitazione; Mirti può permettersi di richiamare tutte queste illustri fonti di ispirazione proprio perché le ha profondamente assimilate, digerite e rielaborate in un linguaggio musicale proprio, al servizio di testi nei quali il vissuto personale ha evidentemente una parte importante: come nella bellissima Man of Nothing, sorta di lettera di un padre ai propri figli.

Il filo conduttore di quella che potremmo chiamare la poetica, se non la vera e propria Weltanschauung di Mirti, ci sembra risiedere in una sorta di pessimismo combattivo, non rassegnato. Si ascoltino in particolare Jesus Is Not Here e Town of Ghosts; ma anche Devil’s Waltz e The Devil Knows My Name, dove sembra di intravedere anche quella dialettica dannazione-redenzione così cara, tra gli altri, a Nick Cave.

Luca McMirti sceglie la sobrietà per Songs From The Rain

Dal punto di vista musicale non vi aspettate raffinatezze o sperimentalismi: il disco è volutamente e conseguentemente molto scarno. Chitarra acustica e/o piano, entrambi incisi probabilmente in gran parte in presa diretta  senza inutili virtuosismi fuori contesto, in un modo che ricorda molto lo Springsteen di Nebraska, ma anche talvolta il giovane Neil Young dei Live at Massey Hall. E talvolta nei pezzi accompagnati dal solo piano, come ad esempio Winter Man, ci sembra faccia capolino anche il Billy Joel dei suoi pezzi più melodici.

La voce di Luca McMirti

 

A legare il tutto, la voce! Una voce dolcemente rauca, che sembrerebbe tagliata apposta per l’hard rock di Steve Marriott e di Bon Scott, ma che in realtà veste benissimo queste ballate folk-rock declinate talvolta nelle modalità di certo grunge acustico: Mark Lanegan e Layne Staley non sono poi così lontani. E forse quella citazione di un “river of deceit” che si ascolta all’inizio di The Devil Knows My Name non è un caso.

Luca McMirti - Songs From The Rain
7,5 Voto Redattore
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“Giovane” ultrasessantenne, ha ascoltato e ascolta un po' di tutto: dalla polifonia medievale all'heavy metal passando per molto jazz, col risultato di non intendersi di nulla! Ultimamente si dedica soprattutto alla scoperta di talenti relativamente misconosciuti.

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