Mary J. Blige e un album per autocelebrarsi: Good Morning Gorgeous

Chi sia Mary J. Blige lo dimostra, meglio di ogni parola, l’half-time show del Superbowl 2022: era lei l’unica donna (eh sì, anche negli States e nella musica black le quote funzionano così così) del cast che doveva celebrare la storia dell’hip-hop. A intrattenere i 70.000 spettatori presenti a Inglewood (California) sul palco c’erano infatti Dr. Dre, Snoop Dogg, 50 Cent, Kendrick Lamar ed Eminem. Proprio Dre, il master of ceremonies, durante la conferenza pre-show ha tenuto a ribadire che l’hip-hop è il genere musicale più importante al mondo in questo momento ed è assurdo che ci sia voluto tutto questo tempo perché fosse riconosciuto. Probabilmente ha ragione, ma mentre si guarda indietro per ricordare i bei momenti passati (Blige, nata nel 1971, ha cantato  Family Affair e No More Drama, entrambe vecchie di 21 anni), bisognerebbe anche a provare a capire che cosa rappresenta e dove vuole andare l’hip-hop oggi. La risposta non arriverà da Good Morning Gorgeous (300 Entertainment), quindicesimo album della cantante newyorchese (compresa la colonna sonora di Think Like a Man Too – La guerra dei sessi).

La carriera recente di Mary J. Blige e cosa si ascolta in Good Morning Gorgeous

Nei cinque anni trascorsi dal precedente Strength of a Woman, Blige si è dedicata al cinema: interpretando Dinah Washington nel biopic Respect. dove si è tolta la soddisfazione di rovesciare un tavolo interrompendo l’esibizione di Jennifer  Hudson/Aretha Franklin (episodio mai accaduto in realtà). E con un documentario – Mary J. Blige’s My Life – che ne celebra la carriera. Così fin dal titolo si comprende come la cantante abbia soprattutto voglia di raccontare quanto sia splendido questo momento della sua vita, dopo un divorzio e la fine della dipendenza da alcol e droghe. Niente di nuovo quindi, anche se On Top (con sampler  di Who Run It di Three 6 Mafia) vede la partecipazione di un tipo duro come Fivio Foreign. Ma il tono dell’album, benché piuttosto eclettico nei suoni, si mantiene sempre coerente con l’assunto iniziale: sono una regina, sono felice di esserlo e condivido con voi la mia gioia. Non  a caso il primo brano – No Idea prodotta da Bongo by the Way – racconta i suoi inizi: Been doing shows since high school. E anche se l’amore non sarà più lo stesso –  Love Will Never – ci sono gli amici come  Anderson .Paak in Here With Me e  DJ Khaled in Amazing a mantenere alto il groove.

E adesso Mary J.?

Ma i due brani emblematici sono certamente Enough, così classica nel suo sviluppo, e  Good Morning Gorgeous irresistibile mid-tempo in cui la nostra si sveglia ogni giorno  per dire a se stessa: Buon giorno meraviglia. E sembra che tutto questo non debba mai finire. Se poi date un’occhiata al video del brano, girato in una villa con piscina in cui si aggira con mise a dir poco improbabili (e un calice di Pinot Grigio Ramato di un’azienda friulana) capirete che in effetti c’è solo da stare sereni. Anche se come ricorda il duetto con Usher alla fine dell’album: You need love, I’m a call away / You can count on me. Di sicuro Mary J. Blige è diventata grande e con lei l’hip-hop. Resta da capire se i due non stiano anche invecchiando.

Mary J. Blige - Good Morning Gorgeous
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Da ragazzo ho passato buona parte del mio tempo leggendo libri e ascoltando dischi. Da grande sono quasi riuscito a farne un mestiere, scrivendo in giro, raccontando a Radio3 e scegliendo musica a Radio2. Il mio podcast jazz è qui: www.spreaker.com/show/jazz-tracks

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