Di recente formazione, i Militarie Gun esordiscono con Life Under the Gun.
Abbiamo già ascoltato numerosi dischi concepiti durante la pandemia, ma con i Militarie Gun abbiamo una band creata ‘con l’occasione’. Il frontman e principale compositore Ian Shelton ha infatti formato il gruppo insieme ai chitarristi William Acuña e Nick Cogan, al bassista Waylon Trim e al batterista Vince Nguyen trovandosi a Los Angeles mentre la sua band Regional Justice Center (due LP tra 2018 e 2021) era attiva a Seattle. Con i nuovi compagni ha prodotto due EP nel 2021, All Roads Lead to the Gun I e II, e adesso è arrivato l’esordio sulla lunga durata Life Under the Gun (Loma Vista).
Ian Shelton dai Regional Justice Center ai Militarie Gun
Rispetto ai Regional Justice Center il cambiamento è notevole. La band precedente era votata all’hardcore veloce che discende da esperienze come quelle dei Discharge o, per restare in America, dei Circle Jerks. Il genere proposto da Shelton con i Militarie Gun è molto diverso: siamo nei dintorni del punk, ma lento o mid tempo, più nello stile dei Black Flag e di molto hardcore contemporaneo. Inoltre, le composizioni non mancano di melodia: non proprio power-pop, ma nemmeno lontanissimi. Shelton ha una voce tirata, giusto un po’ monocorde ma sulla mezz’ora scarsa di Life Under the Gun non crea problemi.
Il momento migliore del disco
Dodici canzoni tutte sotto i tre minuti, nell’insieme buone. Ai primi ascolti My Friends Are Having a Hard Time emerge decisamente come il pezzo migliore, un ottimo biglietto da visita e con la sua varietà ritmica e melodica forse un’indicazione su ciò che i Militarie Gun potrebbero fare in futuro.
Per il momento l’iniziale Do It Faster, scelta come singolo, è più rappresentativa della sostanza del disco. Nell’insieme, pur non condividendo l’entusiasmo di altre testate, penso che Life Under the Gun sia un buon esordio in un genere nel quale è difficile dire qualcosa di nuovo, ma che fa piacere non sia estinto.
Be the first to leave a review.