Natalie Merchant – Keep Your Courage

Felice ritorno per Natalie Merchant con Keep Your Courage.

Many, many years ago, quando ero un giovine studente universitario di discrete speranze, lessi un libro di un economista svedese, Gunnar Myrdal, intitolato “L’obiettività nelle scienze sociali”. Il succo, in soldoni, della tesi di fondo era che l’unica forma possibile di oggettività è la dichiarazione spassionata e completa della propria soggettività. Perdonatemi il preambolo autobiografico, necessario per spiegare perché vorrei parlare di Keep Your Courage, un disco uscito ormai da un mese e mezzo: ma adoro Natalie Merchant fin dai suoi primi vagiti con i 10000 Maniacs e non posso tollerare che la sua pubblicazione passi sotto silenzio.

Natalie Merchant e Giovanna d’Arco

L’album arriva a nove anni di distanza dall’ultimo suo disco contenente esclusivamente materiale originale (l’omonimo del 2014) e dopo una serie di gravi problemi di salute che l’hanno lasciata per diversi mesi praticamente quasi priva della sua splendida voce. A questo si è sommata poi la pandemia, durante la quale sono state composte le canzoni del disco. Ma in esso non si trovano affatto le tipiche atmosfere da “lockdown record”: la malinconia e il pessimismo vengono spazzati via dalla consapevolezza di aver ritrovato il proprio orgoglio e dalla voglia di dimostrare un ritrovato amore verso se stessi e verso il proprio prossimo. “Now you truly do believe that there’s only one way to survive – you gotta hold on to your pride” canta Natalie in quella Big Girls che apre il disco. Del resto il messaggio è già più che esplicito sia nel titolo del disco sia nella immagine che campeggia incontrastata nella cover, una statua di Giovanna d’Arco. Per la precisione quella di Orleans, in cui l’eroina non ha niente di trionfalistico, ma mostra una sorta di “tranquilla” forza interiore.

Keep Your Courage: dieci canzoni per riscoprire il talento di Natalie Merchant

I dieci brani che compongono il disco confermano il talento melodico che accompagna fin dall’inizio la parabola musicale della Merchant, nell’ambito di un pop fortemente folk-oriented, sostenuto da una ricchissima strumentazione in cui archi e fiati fanno spesso la parte del leone: il tutto tenuto insieme da arrangiamenti raffinatissimi. Manca qui lo spazio per citare i singoli, bravissimi, strumentisti e anche per entrare nell’analisi dei singoli brani. Impossibile però non citare Come On Aphrodite, che si apre con un delicato semplice accompagnamento di piano a sostenere le voci di Natalie e di Abena Koomson-Davis per lasciare poi spazio agli ottoni, in particolare a una tromba a tratti preponderante e a volte delicatissima.

Da notare anche come questa canzone sia una delle pochissime, forse l’unica, del suo repertorio in cui è presente un’altra voce femminile, che peraltro si sposa benissimo con quella della Merchant. In Sister Tilly sono invece gli archi a farla da padrone, in un atmosfera a tratti irlandeseggiante che mostra appieno il talento della Merchant come cesellatrice di splendide ballads. Ambientazione “celtica” che si ritrova anche in Eye Of The Storm grazie soprattutto alle uillean pipes di Cillian Valley: del resto Natalie è irlandese per parte di madre e qualcosa vorrà pur dire.  Su tutto, come sempre, la sua splendida voce, per fortuna evidentemente ritrovata appieno dopo le vicissitudini di cui si diceva all’inizio, e che anzi in alcuni brani come la stessa Eye Of The Storm e, soprattutto, Guardian Angel mostra una assoluta padronanza dei toni acuti, di solito da lei assai poco usati. Come spesso le è accaduto, si è fatta aspettare a lungo Natalie: ma anche stavolta ne valeva la pena.

Natalie Merchant – Keep Your Courage
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“Giovane” ultrasessantenne, ha ascoltato e ascolta un po' di tutto: dalla polifonia medievale all'heavy metal passando per molto jazz, col risultato di non intendersi di nulla! Ultimamente si dedica soprattutto alla scoperta di talenti relativamente misconosciuti.

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